6 in condotta

Una sezione per discutere delle problematiche legate all'adolescenza dei nostri eredi.
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Rie
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Messaggio da Rie » lun feb 01, 2010 2:53 pm

lenina ha scritto:
Comunque non credo che un figlio che non ama lo studio diventi studioso punendolo per mesi.
No, ma magari almeno ci prova ad impegnarsi...
Piuttosto che niente, meglio piuttosto.
Il totale menefreghismo di certi figli, nell'età in cui il genitore è responsabile, secondo me merita un tentativo di intervento.
A non farlo cosa ci si guadagna? La bocciatura certa? Il poco interesse per lo studio che perdura in ogni caso?
L'ideale è un figlio che si impegna perché a) gli piace b) ha un senso del dovere suo. Ma se a) non c'è e b) non viene naturale, non riuscirei mai a restare passiva.
Già adesso alex ha preso una nota e ha avuto la sua punizione.
Diverso è il caso di un brutto voto nonostante l'impegno, eh!
Quello può capitare, e, se mai, si dà una mano altrimenti (ad es pagando delle ripetizioni, o cambiando scuola se quella scelta non è proprio alla sua portata/di suo interesse).

Da ragazzina (perché da bambina non c'è mai stato bisogno di punizioni, avevo un'obbedienza che PURTROPPO non riscontro nei miei figli ahaha!) SAPEVO di essere andata contro le regole, e dunque trovavo che la punizione fosse proporzionata all'infrazione delle stesse.
Altro è dire "che bella la punizione"!
Ma non ritengo che si possa vivere con ingiustizia una conseguenza di un comportamento negativo, che si può avere mille ragioni per assumere lo stesso, ma, appunto, se "beccati" che c'è da lamentarsi?
Se mai, si può discutere con il genitore per far modificare la regola.
Con il senno di poi, le regole più del cavolo le capisco pure... poteva starmi sulle scatole dover tornare alle 11,30 quando tutti i miei amici diciottenni potevano fare l'una. Ma se torno alle 12,30 e il genitore mi si incazza, ora che sono madre capisco l'ansia di quell'ora del figlio che non torna, e da figlia ho discusso a lungo finché l'orario non si è avvicinato di più alle mie esigenze.
Ma se sforavo e la settimana dopo non uscivo per punizione, avevo scelto di infrangere la regola e trovavo "giusta" la conseguenza.
Non so... non vedo proprio il problema.
Ma ripenso anche ad altri post dove voi avevate ricordi di soprusi, io invece no, ho sempre vissuto queste dinamiche come molto naturali.
Avrò avuto un superio molto rigido di mio ahahaha!


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lenina
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Messaggio da lenina » lun feb 01, 2010 2:58 pm

io invece vivevo molte regole come ingiuste (e penso anche ora da adulta che lo fossero) che mio fratello MASCHIO di 5 anni in meno potesse rientrare più tardi di me lo consideravo ingiusto e di conseguenza consideravo ingiuste le punizioni per i ritardi.

Non riuscivo a fare un ragionamento del tipo "vabbè papà ha torto ma io devo ascoltarlo perchè lui è mio padre" perchè è evidente anche oggi che aveva torto (e mia madre non diceva nulla)

Riguardo le punizioni volendole usare secondo me devono essere legate al fatto.

Dire "per un mese non esci" non capisco il senso.
è chiaro che non potrà per un mese essere disperato perchè non può uscire e finirà per viverla come un sopruso e un qualcosa di non proporzionata al danno.

Andare contro le regole non è sbagliato quando le regole sono sbagliate loro stesse secondo me.

Continuo a pensare che le differenze che ci sono state fra me e mio fratello fossero ingiuste e che ho fatto bene ogni volta che ho infranto le regole.

Quanto a punizioni è scuola, non ho mai visto nessuno diventare studioso grazie alle punizioni il che mi lasci dubbi sull'utilità delle stesse (se uno il diploma lo deve prendere secondo me ci arriva con o senza le punizioni esemplari stile appunto telefilm americano)
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Messaggio da Rie » lun feb 01, 2010 3:04 pm

No, certo, devono essere proporzionate al danno.
Ed eque.
In tal senso, sono figlia unica e non mi è mai capitato un caso come il tuo. Se mi fosse capitato, forse, hai ragione, l'avrei vissuta male perché diverso trattamento rispetto a quello del fratello.
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Messaggio da lenina » lun feb 01, 2010 3:06 pm

Rie ha scritto:No, certo, devono essere proporzionate al danno.
Ed eque.
In tal senso, sono figlia unica e non mi è mai capitato un caso come il tuo. Se mi fosse capitato, forse, hai ragione, l'avrei vissuta male perché diverso trattamento rispetto a quello del fratello.
ma poi il fatto è che subivo regole non motivate.
O meglio il motivo era che mio padre aveva paura che io potessi fare sesso.
E per questo mi limitava un sacco (come se servisse).
Non esisteva un vero motivo a giustificare le regole di conseguenza (anche perchè il motivo vero non lo ammette ancora oggi)
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Messaggio da Roxy » mer feb 03, 2010 5:11 pm

Rie ha scritto:No, ma magari almeno ci prova ad impegnarsi...
Piuttosto che niente, meglio piuttosto.
Il totale menefreghismo di certi figli, nell'età in cui il genitore è responsabile, secondo me merita un tentativo di intervento.
A non farlo cosa ci si guadagna? La bocciatura certa? Il poco interesse per lo studio che perdura in ogni caso?


Meno male Rie, cominciavo a sentirmi la " signorina Rottermeier" :ola:
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Messaggio da Roxy » mer feb 03, 2010 5:27 pm

lenina ha scritto: Riguardo le punizioni volendole usare secondo me devono essere legate al fatto.

Dire "per un mese non esci" non capisco il senso.

Guarda, ho scelto un mese perchè avrebbe fatto più breccia.
Se gli avessi detto - stasera non vedi I Simpson - se ne sarebbe fatto un baffo. Avrebbe pensato - embè ... li vedo domani -
Ma un mese implica una rinuncia vera.

Diverso sarebbe se avessi un figlio adolescente che esce la sera.
Non gli direi mai - per un mese non esci -
Questo è un discorso diverso.
Se doveva uscire quella sera, ecco che quella sera non esce. Ed è più che sufficiente. Anche perchè non uscire per un mese sarebbe anche complicato. Uno ha un sacco di impegni extra-divertimento, magari anche sportivi che poi magari "salta" per poter vedere gli amici o altro. No, mi tirerei la zappa sui piedi.

Sul discorso del sesso poi ho un'altra visuale ancora.
Io sono sempre stata educata abbastanza liberamente.
Non ho mai avuto proibizioni particolari. Forse i miei si fidavano di me, non lo so, ma credo che in questi casi fidarsi dei propri figli sia la scelta più giusta.
Quando sarà il momento, Samuele sarà libero di uscire con le ragazze perchè tanto anche se glielo proibissi, lo farebbe comunque di nascosto. Quindi qui sì instaurerei soprattutto un rapporto basato sul dialogo.
Poi bisognerà vedere la maturità della persona ... se è uno che mi rientra ogni tanto un'ora dopo il coprifuoco gliela posso anche perdonare (e mettere a tacere l'ansia) ma se è uno che fa incidenti ogni tre per due, spacca macchine e moto ... cara mia col cavolo che esce tutte le sere.
Sì, certo, esce per andare a lavorare e ripagarmi i danni. :frusta:

Secondo me ogni fatto ha appunto la sua gravità.
Per il momento a 11 anni, la scuola è importante. Non per i risultati in se stessi, ma per l'impegno che deve essere sempre tenuto presente. La vita è fatta anche di impegno, non solo di divertimento. E' bene che lo capisca in fretta.
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