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da Tittiba » ven set 12, 2014 6:47 pm
Il mio piccolo quando è arrivato nella nostra vita aveva 14 giorni, è cinese (di madre sicuro). Io gli ho sempre detto tutto, cioè gli raccontavo la favoletta del suo arrivo certo lui non "capiva" ma io l'ho sempre fatto...ora ha tre anni e questa favoletta è diventata un libricino...lui dopo l'entusiasmo iniziale non lo vuole più ora.
I bambini capiscono benissimo, lui ha cominciato a fare affermazioni che mi spiazzano ogni volta. L'ultima il giorno in cui festeggiavamo il giorno in cui è arrivato a casa...gli ho detto "amore sai che oggi festeggiamo il giorno che io e papà siamo venuti a prenderti all'ospedale?" E lui "si mamma? E mi hai messo nella tua pancia?".
Questa storia della pancia non è nuova...cioè io gli ho sempre detto che un'altra mamma l'ha portato nella pancia ma lui ha cominciato a buttarla là ogni tanto dopo la festa della mamma all'asilo e dopo aver visto la mamma di un suo compagno col pancione.
Come si potrebbe deliberatamente mentire sui racconti di una nascita quando in realtà non c'eri? Poi si come dice azur è "obbligatorio" dirlo...
Certo nel mio caso nessuno avrebbe controllato potevo fare come volevo, addirittura una volta una signore mi disse "ma perché devi dirglielo?", mah!
A parte che nel mio caso, nonostante ci assomigliamo molto, lui ha tratti somatici diversi poi non è giusto, prima o poi uscirà fuori e lì si che sono traumi.
Certo quando un bimbi viene adottato un po' più grande e i tratti somatici sono palesemente diverso viene più spontaneo (l'accettazione da parte del bambino è un'altro discorso), se poi c'è una storia da raccontare, seppur dolorosa e difficile, è relativamente più semplice. Nel mio caso non si nulla di nulla, devo inventare quello che si può per il resto devo dire, ahimè, che non so!
Ma non si può e non si deve omettere nulla, una volta era prassi un po' per la "vergogna" sia di chi non era riuscito a procreare sia per risparmiare anche la difficoltà di capire e accettare al bambino.
Oggi no ci sono mezzi, persone competenti e intelligenza per capire e affrontare le situazioni.
Io ne parlo tanto perché voglio che le persone, i genitori, le famiglie, gli insegnanti capiscano che è una realtà vera, bella ma che può essere anche difficile e la società ha il suo ruolo e la sua responsabilità.
Una cosa molto bella che hanno fatto nella scuola del mio paese è stata una lezione sui modi di diventare mamma e una ragazza che ha due bimbi adottivi è andata lì a parlare di come i suoi bimbi sono arrivati.