Teresa, avessi letto te che scrivevi una cosa del genere, penso che avrei provato anch'io quel che hai provato tu. In realtà è stato un pensiero fugace, dovuto alla stanchezza e alla suggestione di quando si legge di malattie et simili (hai presente quando leggendo l'enciclopedia medica ti rendi conto che tu potresti avere tutte quelle malattie tranne il ginocchio della lavandaia, come raccontano in 3 uomini in barca? ) Non ti preoccupare, Eva non andrà dallo psicologo per ora, alle brutte va direttamente mamma dal neurologo quando i nervi saranno definitivamente partiti E poi certo che devi credermi, te l'ho detto che non fa testo quel che hai visto tu, in quanto Eva non sembrava manco lei e nemmeno mi ha mai più richiamata "mammina". Ti sembro psicopatica io? :paola:
Un bacio
Intanto io sono per soddisfare sempre la volontà del bambino, cioè sono la nonna mena longobarda e indi scazzo di brutto la teoria giannesca e di riflesso teresiaca perché non costa nulla lasciar cerdere che il bimbo abbia VINTO su una piccola battaglia come la preferenza a chi deve spingere il passeggino, perché poi mena va al mare con suo padre ed è bella e buona, indi non è una fisima se non dei genitori.
Detto ciò, l'atto di fede nei confronti di BIBI non lo faccio e non lo voglio fare perché lo faccio nei confronti di Eva, verso quel pianto che smette non appena la madre ha sceso le scale: ma tu BIBI hai ancora dei dubbi sul fatto che tua figlia RECITI? che ti sta tanto pigliando per il culo solo come eva sa fare?
Questo non vuol dire che i suoi sentimenti siano finti, questo vuol dire che li sta esprimendo teatralmente, e fa bene a farlo, io l'ho sempre fatto e lo faccio ancora adesso, faccio sceneggiate che merola si ribalta nella tomba, ma vivaddio non rinchiudo dentro nulla ma preferisco passare per pazza.
Certo che è difficile per te BIBI, su questo l'atto di fede non mi serve farlo, ti fraculo come fraculo Cosetta perché vi siete ritrovate delle donnine di ferro, e fraculerò Teresa a venire perché Mena promette bene, anzi benissimo.
Vi fraculo perché per ora ho una carla al maschile, un bambino tutto sommato "ragionevole" col quale posso rapportarmi intortandolo di discorsi sull'essere un bravo bambino che ripaga nella vita.
Poi tra un anno sarò qui adisperarmi su lena, vi prego allora, abbiate pietà di me, ma oggi lasciatemi godere di una Eva che da Teresa ti chiama mammina, che lotta perché vuole che sia tu a cedere e stare a casa con lei, che urla il suo strazio rompendoti i timpani, che ti manda fuori di testa pur di averla vinta, che preferisce non imparare la rassegnazione di un NO sfociando nella "maleducazione".
E ti assicuro BIBI che non sto facendo poesia, sto solo sorridendo di una carattere che sicuramente mi è più "consono" di quello del mio lapo che amo più di me stessa, di un carattere che mi butterebbe altrettanto nello sconforto quanto butta te.
Però vorrei solo invitarti, quando Eva ha le sue crisi, a guardarla con occhi diversi, a non farti sfiorare dall'idea d'aver sbagliato, d'avere di fronte una patologia, ma di avere di fronte una persona al tuo pari, che in quel momento sta inscenando un dolore, e quindi, senza sminuire questo dolore, provare a pensarla fra vent'anni, quando ti paventerà il suicidio e una vita che le hai rovinato (l'ho fatto mille volte) per rientrare un'ora dopo alla sera.
Beh devo quotare la Paolessa... se dopo UN minuto ha finito, è tutta e solo scena e tanto di cappello a Eva che riesce pure a farti restare a casa o farsi portare al lavoro con te qualche volta! :D
Stai tranquilla Bibetta!
La devo quotare anche sul fatto di darla vinta se poi alla fine è qualcosa di non significativo. A me piace accontentarla finchè posso, a patto che non si vada nell'irragionevole e lei lo sa, adesso inizia a capirlo anche se ogni tanto fa ancora delle belle sceneggiate (anzi io le chiamo le SCEMEGGIATE ah ah ah!).