Adozioni Haiti

Viviamo insieme il percorso dell'adozione

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Azur
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Post by Azur »

Beh, non tutte le famiglie di origine sono malviventi e non tutte sono contrarie all'affido, ci sono anche affidi consenzienti, e affidi "part-time" (qualche pomeriggio la settimana, o solo il fine settimana o altro), e ci sono famiglie inesistenti, che non hanno riconosciuto il bambino alla nascita (affido temporaneo in attesa di adozione), ad esempio...

E non è che accogliere per un soggiorno di risanamento un bambino traumatizzato da un evento inimmaginabile come un terremoto di questa portata, e per di più trapiantato in un paese che è per lui un mondo alieno, e dove si parla una lingua che non capisce sia una questione semplice e alla portata di tutti...
A me personalmente pare molto più complesso e difficile di altre situazioni "locali"....


Questo sotto è il comunicato risultante dalla riunione di ieri (19/1) della CAI
(organo che gestisce i rapporti con l'estero in materia di adozione e soggiorni sanitari di minori stranieri)
È annunciata una nuova riunione per oggi

La Commissione per le adozioni internazionali nel corso dell’odierna riunione ha svolto un’attenta analisi delle informazioni acquisite in ambito internazionale e dai contatti con i vertici italiani delle organizzazioni che stanno operando in Haiti per fronteggiare l’emergenza e ha approvato una pluralità di interventi immediati e nel medio termine. Per quanto attiene agli interventi immediati, la Commissione ha deliberato di finalizzare un milione di euro per:

- agevolare i ricongiungimenti dei bambini con i familiari dispersi o feriti, finanziando il progetto di Save the children per 350.000 euro;

- assicurare assistenza sanitaria, igienica e di sopravvivenza per 20.000 famiglie con bambini, assistite dalla Charitas di Haiti, finanziando il progetto della Charitas italiana per 350.000 euro;

- assistere i bambini ospiti in orfanotrofi o in strutture temporanee allestite dall’UNICEF mediante un finanziamento di 300.000 euro.

La Commissione per le adozioni internazionali ha altresì deliberato di destinare ulteriori 750.000 euro per interventi di medio termine, realizzati dagli enti autorizzati o da altre organizzazioni che stanno intervenendo in Haiti. A tal fine sarà indetta nei prossimi giorni una riunione di coordinamento per poter individuare gli interventi non sovrapponibili con quelli già finanziati.

La Commissione si è inoltre soffermata su tutte le proposte di cui si discute nei vari contesti internazionali relativi all’adozione di minori haitiani risultanti in stato di abbandono e all’eventuale accoglienza temporanea per cure.

Premesso che occorre che si concludano le operazioni di ricongiungimento e che saranno le autorità di Haiti a dover dichiarare lo stato di adottabilità dei minori, la Commissione fin d’ora è in grado di individuare, in collaborazione con gli enti autorizzati, le coppie che, ora in attesa di adozione in altri Paesi, potranno essere candidate all’eventuale adozione di minori haitiani, una volta superata la prima fase di emergenza.

La Commissione è già in contatto con le autorità degli altri Paesi di accoglienza in vista di iniziative di sostegno al governo haitiano per accelerare le procedure per l’accertamento e la dichiarazione dello stato di adottabilità. Essendo stata in precedenza convocata a Parigi per il 21 gennaio p.v. una riunione informale di alcune Autorità Centrali europee per lo studio e l’attuazione di buone pratiche, cui parteciperà la Vice presidente della Commissione, l’Italia ha richiesto l’inserimento all’ordine del giorno della questione di Haiti per individuare possibili iniziative coordinate dei Paesi di accoglienza con il governo di Haiti.

Il Sottosegretario Giovanardi ha indetto per domani 20 gennaio una riunione con i Sottosegretari Letta e Bertolaso, con i Ministri degli Affari Esteri, della Giustizia, dell’Economia e del Welfare, al fine di individuare ulteriori azioni coordinate, corrispondenti alle esigenze dei minori haitiani, onde prevenire conseguenze negative, già sperimentate in altre situazioni di emergenza, che potrebbero interessare i minori eventualmente ospitati in Italia.

(http://www.commissioneadozioni.it/IT.aspx?DefaultLanguage=IT)
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Questo il comunicato pubblicato sul sito del CIAI (ente per le adozioni internazionali molto serio)

Haiti: diciamo no alle adozioni nell’emergenza

Sebbene il comunicato pubblicato sul sito della Commissione per le Adozioni Internazionali parli chiaro, molti telegiornali stanno avanzando l’idea che si siano avviate procedure per consentire l’adozione di bambini orfani da Haiti da parte di coppie italiane.

In linea con quanto espresso dalla Commissione, il CIAI ribadisce la necessità di non ritenere l’adozione internazionale come uno strumento idoneo a tutela dell’infanzia in una situazione di emergenza e grande confusione come quella che si sta vivendo in questi momenti ad Haiti.

Importante sarà – e in questo senso cercheremo di offrire anche la nostra esperienza in materia alle numerose ong già presenti nella zona - fornire a tutti i bambini l’assistenza fisica e psicologica che li aiuti a superare questo terribile trauma e favorire quanto più possibile il ricongiugimento familiare.

In situazioni come questa, infatti, molti bambini potrebbero trovarsi soltanto momentaneamente in stato di abbandono: per loro va ricercata quanto prima una collocazione nella famiglia di origine o in una famiglia locale, avviando eventualmente sostegni in questo senso.
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Adottare o aiutare a distanza?
http://tv.repubblica.it/dossier/terremoto-haiti/haiti-adottare-o-aiuti-a-distanza/41425?video

Interventi dei rappresentanti di Fondazione Francesca Rava,
Save The Children (particolarmente chiaro e preciso, e i cui interventi condivido in toto), M.R.Parsi (che secondo me invece a tratti fa un po' confusione) e Aibi (polemico come spesso è)
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