lenina wrote:Riguardo le punizioni volendole usare secondo me devono essere legate al fatto.
Dire "per un mese non esci" non capisco il senso.
Guarda, ho scelto un mese perchè avrebbe fatto più breccia.
Se gli avessi detto - stasera non vedi I Simpson - se ne sarebbe fatto un baffo. Avrebbe pensato - embè ... li vedo domani -
Ma un mese implica una rinuncia vera.
Diverso sarebbe se avessi un figlio adolescente che esce la sera.
Non gli direi mai - per un mese non esci -
Questo è un discorso diverso.
Se doveva uscire quella sera, ecco che quella sera non esce. Ed è più che sufficiente. Anche perchè non uscire per un mese sarebbe anche complicato. Uno ha un sacco di impegni extra-divertimento, magari anche sportivi che poi magari "salta" per poter vedere gli amici o altro. No, mi tirerei la zappa sui piedi.
Sul discorso del sesso poi ho un'altra visuale ancora.
Io sono sempre stata educata abbastanza liberamente.
Non ho mai avuto proibizioni particolari. Forse i miei si fidavano di me, non lo so, ma credo che in questi casi fidarsi dei propri figli sia la scelta più giusta.
Quando sarà il momento, Samuele sarà libero di uscire con le ragazze perchè tanto anche se glielo proibissi, lo farebbe comunque di nascosto. Quindi qui sì instaurerei soprattutto un rapporto basato sul dialogo.
Poi bisognerà vedere la maturità della persona ... se è uno che mi rientra ogni tanto un'ora dopo il coprifuoco gliela posso anche perdonare (e mettere a tacere l'ansia) ma se è uno che fa incidenti ogni tre per due, spacca macchine e moto ... cara mia col cavolo che esce tutte le sere.
Sì, certo, esce per andare a lavorare e ripagarmi i danni.
Secondo me ogni fatto ha appunto la sua gravità.
Per il momento a 11 anni, la scuola è importante. Non per i risultati in se stessi, ma per l'impegno che deve essere sempre tenuto presente. La vita è fatta anche di impegno, non solo di divertimento. E' bene che lo capisca in fretta.