Ne avete mai sentito parlare?
Qua nel mio paese stanno andando di moda parecchio. Da oggi inizio anch'io.
Sono curiosa di vedere quali effetti possono avere.
Farovvi sapere...
Se volete sapere cosa sono, sto googlando anch'io per avere più info... se trovo link belli li posto.
Bagni derivativi
Moderators: Giusy, Gabry, Daria
- Marì
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Bagni derivativi
[color="Purple"]Marianne, Elettra (14 gennaio 2009) e Glauco (16 maggio 2004)[/color]
[color="Purple"]02/11/2010: 68,5 kg --------> 14/07/2011: 58,7 kg[/color]
[color="Purple"]02/11/2010: 68,5 kg --------> 14/07/2011: 58,7 kg[/color]
- Bibi
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Sto leggendo Marì... Cioè in pratica sono dei bidet con l'acqua fredda?
"Chi non ha mai commesso un errore non ha mai tentato qualcosa di nuovo" (Albert Einstein)
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- Marì
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Ho trovato questo
Che cos’è il Bagno Derivativo? È una semplice pratica, naturale e gratuita che, oltre a consentire un buon funzionamento dell’organismo, permette di espellere scorie ed eccedenze, responsabili di una lunga serie di patologie.
Un po’ d’acqua fresca e un guanto da bagno: ecco che cosa occorre per effettuare un bagno derivativo.
Come indica il suo nome, fa “derivare”, viaggiare le sostanze, le materie, le molecole di troppo che abbiamo nel nostro corpo, quelle che non sono trasformate in muscoli, sangue e ossa…Il bagno derivativo sembra dunque far ritornare lentamente queste eccedenze inutili là dove erano all’inizio, nell’intestino, al fine di evacuarle.
La pratica del bagno derivativo consiste nel rinfrescare con acqua la parte più bassa delle due pieghe dell’inguine su ciascun lato, tanto nell’uomo quanto nella donna. A tale scopo, si prende un pezzo di stoffa di fibra naturale e assorbenti (un guanto da bagno, un piccolo asciugamano di spugna o un spugna naturale) e lo si fa scorrere delicatamente dopo averlo immerso in acqua fresca, con un gesto continuo avanti e indietro fra l’acqua fresca e la zona da rinfrescare, che parte a ciascun lato del pube e scende fino al livello dell’ano. Tutto il resto del corpo dev’essere coperto e rimanere ben al caldo. Il rinfrescamento deve durare almeno dieci minuti consecutivi per una persona adulta e può protrarsi fino a un’ora.
«Funziona» con tutti? Secondo Louis Kuhne, la pratica «funziona» all’incirca con tutti. Le eccezioni sono le persone che non hanno più energia vitale, vale a dire che si trovano nella fase finale di una malattia grave o che hanno subito numerosi interventi chirurgici e impianti di protesi. Al di fuori di questi casi estremi, è molto raro che il bagno derivativo non sia salutare. Comunque è sempre l’organismo che decide gli effetti del bagno derivativo. Bisogna saper distinguere bene fra ciò che desiderate ottenere come effetti del bagno derivativo e ciò che chiameremo le urgenze del vostro corpo. È frequente infatti che i due elementi coincidano, ma non sempre accade.
Quando effettuate i bagni derivativi, organizzate una pulizia interna e favorite un corretto nutrimento dell’organismo. Voi avete un’idea di ciò che vorreste ottenere come risultati, ma il corpo, dal canto suo, sa bene dov’è più disturbato. Per tale ragione, osserviamo innanzitutto i primi indizi che ci dimostrano che la pratica funziona verificando i risultati su qualità del sonno, affaticamento, nervosismo, appetito, digestione (stitichezza), mal di testa, eruzioni cutanee, dolori ecc, mentre forse avete gli occhi puntati sul vostro girovita. Quest’ultimo migliorerà in ogni caso, ma probabilmente non è l’urgenza primaria del vostro organismo.
Nel libro, France Guillain approfondisce anche gli effetti benevoli che il bagno derivativo ha su acne, acufeni, affaticamento, allergie, allergia da pollini, angina, appetito, artrosi e artrite (dolori), asma, capelli (bianchi, radi, caduta, calvizie), cellulite, chemioterapia, denti e gengive, dipendenza (alcol, tabacco, caffè), eczema, emorroidi, herpes, insonnia, memoria, mestruazioni, peso (regolazione), stitichezza….. (http://www.bloglibri.it/libri/190/il-bagno-derivativo)
France Guillain comunque ha scritto due libri sull’argomento : I bagni derivativi (Edizioni l’Età dell’Acquario, 2004), un best seller che si diffuso tramite passaparola, soprattutto su internet. In esso l’autrice riportava le consegne, non sempre molto chiare, di Louis Kuhne tratte dal suo libro La nuova scienza di guarire, un libro del 1894. Ora, in questo nuovo Il Bagno derivativo – cent’anni dopo Louis Kuhne (L’Età dell’Acquario) molti lettori noteranno alcune differenze nella pratica. Cinque anni di confronti fra le esperienze e di riflessioni portano a questa versione, che non sorprenderà coloro che conoscono l’approccio dei grandi meridiani dell’agopuntura. I vantaggi consistono, in primo luogo, nella diminuzione di ogni rischio di irritazione, poi in un migliore parallelismo fra la pratica per l’uomo e per la donna e infine, forse, nell’ottenimento di migliori risultati. Numerose persone che hanno provato entrambe le pratiche convengono che quella qui descritta è molto più adeguata ed efficace.
Che cos’è il Bagno Derivativo? È una semplice pratica, naturale e gratuita che, oltre a consentire un buon funzionamento dell’organismo, permette di espellere scorie ed eccedenze, responsabili di una lunga serie di patologie.
Un po’ d’acqua fresca e un guanto da bagno: ecco che cosa occorre per effettuare un bagno derivativo.
Come indica il suo nome, fa “derivare”, viaggiare le sostanze, le materie, le molecole di troppo che abbiamo nel nostro corpo, quelle che non sono trasformate in muscoli, sangue e ossa…Il bagno derivativo sembra dunque far ritornare lentamente queste eccedenze inutili là dove erano all’inizio, nell’intestino, al fine di evacuarle.
La pratica del bagno derivativo consiste nel rinfrescare con acqua la parte più bassa delle due pieghe dell’inguine su ciascun lato, tanto nell’uomo quanto nella donna. A tale scopo, si prende un pezzo di stoffa di fibra naturale e assorbenti (un guanto da bagno, un piccolo asciugamano di spugna o un spugna naturale) e lo si fa scorrere delicatamente dopo averlo immerso in acqua fresca, con un gesto continuo avanti e indietro fra l’acqua fresca e la zona da rinfrescare, che parte a ciascun lato del pube e scende fino al livello dell’ano. Tutto il resto del corpo dev’essere coperto e rimanere ben al caldo. Il rinfrescamento deve durare almeno dieci minuti consecutivi per una persona adulta e può protrarsi fino a un’ora.
«Funziona» con tutti? Secondo Louis Kuhne, la pratica «funziona» all’incirca con tutti. Le eccezioni sono le persone che non hanno più energia vitale, vale a dire che si trovano nella fase finale di una malattia grave o che hanno subito numerosi interventi chirurgici e impianti di protesi. Al di fuori di questi casi estremi, è molto raro che il bagno derivativo non sia salutare. Comunque è sempre l’organismo che decide gli effetti del bagno derivativo. Bisogna saper distinguere bene fra ciò che desiderate ottenere come effetti del bagno derivativo e ciò che chiameremo le urgenze del vostro corpo. È frequente infatti che i due elementi coincidano, ma non sempre accade.
Quando effettuate i bagni derivativi, organizzate una pulizia interna e favorite un corretto nutrimento dell’organismo. Voi avete un’idea di ciò che vorreste ottenere come risultati, ma il corpo, dal canto suo, sa bene dov’è più disturbato. Per tale ragione, osserviamo innanzitutto i primi indizi che ci dimostrano che la pratica funziona verificando i risultati su qualità del sonno, affaticamento, nervosismo, appetito, digestione (stitichezza), mal di testa, eruzioni cutanee, dolori ecc, mentre forse avete gli occhi puntati sul vostro girovita. Quest’ultimo migliorerà in ogni caso, ma probabilmente non è l’urgenza primaria del vostro organismo.
Nel libro, France Guillain approfondisce anche gli effetti benevoli che il bagno derivativo ha su acne, acufeni, affaticamento, allergie, allergia da pollini, angina, appetito, artrosi e artrite (dolori), asma, capelli (bianchi, radi, caduta, calvizie), cellulite, chemioterapia, denti e gengive, dipendenza (alcol, tabacco, caffè), eczema, emorroidi, herpes, insonnia, memoria, mestruazioni, peso (regolazione), stitichezza….. (http://www.bloglibri.it/libri/190/il-bagno-derivativo)
France Guillain comunque ha scritto due libri sull’argomento : I bagni derivativi (Edizioni l’Età dell’Acquario, 2004), un best seller che si diffuso tramite passaparola, soprattutto su internet. In esso l’autrice riportava le consegne, non sempre molto chiare, di Louis Kuhne tratte dal suo libro La nuova scienza di guarire, un libro del 1894. Ora, in questo nuovo Il Bagno derivativo – cent’anni dopo Louis Kuhne (L’Età dell’Acquario) molti lettori noteranno alcune differenze nella pratica. Cinque anni di confronti fra le esperienze e di riflessioni portano a questa versione, che non sorprenderà coloro che conoscono l’approccio dei grandi meridiani dell’agopuntura. I vantaggi consistono, in primo luogo, nella diminuzione di ogni rischio di irritazione, poi in un migliore parallelismo fra la pratica per l’uomo e per la donna e infine, forse, nell’ottenimento di migliori risultati. Numerose persone che hanno provato entrambe le pratiche convengono che quella qui descritta è molto più adeguata ed efficace.
[color="Purple"]Marianne, Elettra (14 gennaio 2009) e Glauco (16 maggio 2004)[/color]
[color="Purple"]02/11/2010: 68,5 kg --------> 14/07/2011: 58,7 kg[/color]
[color="Purple"]02/11/2010: 68,5 kg --------> 14/07/2011: 58,7 kg[/color]