Daria4ever wrote:tantissimo, Accio e' veramente figo ah ah comunque non ricordo benissimo il film ma non mi pare ci sia una gran somiglianza a grandi linee......
no infatti lo dicevo anch'io nel post appost
sono abbastanza differenti, belli entrambi ma il libro supera per forza,
il linguaggio soprattutto
anche se Accio del film è super azzeccato, l'attore bravo
la mamma era molto meglio nel libro
se non ti spaventano le mille mila pagine io avevo letto "Il Cavallo rosso" di E. Corti, ambientato in Brianza - ambiente paesano - in quell'epoca e che tocca tutti gli scenari della seconda guerra mondiale.
Rispetto a pennacchi trasuda una visione cattolica piuttosto forte - direi altrettanto tipica di quelle parti, al contrario dell'Emilia .
Scrittura semplice, densissima la trama.
Ti lascio due righe di riassunto, ma trovi in Internet
Si tratta del romanzo di una generazione, che affronta le vicende dell'Europa a partire dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel romanzo vengono narrate le vicende che hanno coinvolto l'autore in prima persona, diventando però anche la descrizione delle idee che hanno modellato, non sempre in modo positivo, il XX secolo. Agli avvenimenti della grande storia, perciò (l'entrata in guerra, la spedizione e ritirata di Russia, la guerra partigiana e quella dell'esercito regolare, la liberazione, la ricostruzione e il boom economico), si intrecciano meditazioni e riflessioni sulle idee che ne sono all'origine.
Nel raccontare la storia dei Riva, famiglia che vive a Nomana nella Brianza, le vicende personali della famiglia si intrecciano con personaggi famosi quali don Carlo Gnocchi, padre Agostino Gemelli, Palmiro Togliatti, oltre alle vicissitudini della famiglia sono raccontate quelle degli amici di Ambrogio Riva. La figura del padre di Ambrogio, rappresenta per intero la figura del padre dell'autore, pure i fratelli sono parte integrante nella caratterizzazione della famiglia Riva, il cugino Manno raffigura l'ufficiale vicentino Giuseppe Cederle, caduto nella battaglia di Montelungo, l' 8 dicembre 1943. L'autore si identifica nella figura del Michele Tintori, amico di Ambrogio. Sia Ambrogio sia gli amici presenti nel romanzo, vengono toccati dalle vicissitudini della guerra, chi sul fronte russo, chi in quello albanese chi in Africa. Nell'ultima parte del libro vengono descritti i fatti del dopoguerra fino ad arrivare al 1974, anno del referendum sul divorzio.
Di storico di quell'epoca c'è "Fausto e Anna" di Cassola che ho letto di recente, ma più spostato sui partigiani.
Elisa wrote:se non ti spaventano le mille mila pagine io avevo letto "Il Cavallo rosso" di E. Corti, ambientato in Brianza - ambiente paesano - in quell'epoca e che tocca tutti gli scenari della seconda guerra mondiale.
Rispetto a pennacchi trasuda una visione cattolica piuttosto forte - direi altrettanto tipica di quelle parti, al contrario dell'Emilia .
Scrittura semplice, densissima la trama.
Ti lascio due righe di riassunto, ma trovi in Internet
Si tratta del romanzo di una generazione, che affronta le vicende dell'Europa a partire dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Nel romanzo vengono narrate le vicende che hanno coinvolto l'autore in prima persona, diventando però anche la descrizione delle idee che hanno modellato, non sempre in modo positivo, il XX secolo. Agli avvenimenti della grande storia, perciò (l'entrata in guerra, la spedizione e ritirata di Russia, la guerra partigiana e quella dell'esercito regolare, la liberazione, la ricostruzione e il boom economico), si intrecciano meditazioni e riflessioni sulle idee che ne sono all'origine.
Nel raccontare la storia dei Riva, famiglia che vive a Nomana nella Brianza, le vicende personali della famiglia si intrecciano con personaggi famosi quali don Carlo Gnocchi, padre Agostino Gemelli, Palmiro Togliatti, oltre alle vicissitudini della famiglia sono raccontate quelle degli amici di Ambrogio Riva. La figura del padre di Ambrogio, rappresenta per intero la figura del padre dell'autore, pure i fratelli sono parte integrante nella caratterizzazione della famiglia Riva, il cugino Manno raffigura l'ufficiale vicentino Giuseppe Cederle, caduto nella battaglia di Montelungo, l' 8 dicembre 1943. L'autore si identifica nella figura del Michele Tintori, amico di Ambrogio. Sia Ambrogio sia gli amici presenti nel romanzo, vengono toccati dalle vicissitudini della guerra, chi sul fronte russo, chi in quello albanese chi in Africa. Nell'ultima parte del libro vengono descritti i fatti del dopoguerra fino ad arrivare al 1974, anno del referendum sul divorzio.
Di storico di quell'epoca c'è "Fausto e Anna" di Cassola che ho letto di recente, ma più spostato sui partigiani.
1000 pagine solo di Ken Follet !!!! su altro non so se osare, anche se i tratti riportati sono interessanti
invece mi ispirai assai Cassola, cercavo qualcosa sui partigiani e la resistenza in effetti, a Mussolini ho gia' dato, ora voglio l'altra parte !
grazie per suggerimento: me lo segno subito !
[color="RoyalBlue"]Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna [/color] La luna 7 anni e mezzo
Il sole 5 anni e mezzo