Azur wrote:Bellissimo post, Sole
Concordo, penso che questo sia uno degli elementi chiave per dare una svolta all'uso improprio del cibo.
I "momenti peggiori" possono essere effettivamente dei momenti temporali (pomeriggio/notte/fine settimana),
possono essere delle situazioni (in casa da sole, festività, tanta gente per casa, atmosfera in ufficio...)
possono essere delle emozioni o degli stati d'animo (rabbia, frustrazione, noia, vergogna, stress....)
L'importante è prima identificarli e poi PREPARARSI come dici tu, in anticipo (perché sul momento è molto più difficile), diverse possibili alternative efficaci.
Una cosa che all'inizio forse è difficile da concretizzare è che per ogni trigger individuato le soluzioni alternative al cibo dovranno essere diverse tra loro, adeguate allo specifico trigger (stanchezza? mi riposo o faccio un bagno caldo; rabbia? vado a correre o chiamo un'amica; ecc.)
(che è parecchio diverso dall'usare sempre e solo la stessa risposta indistinta - il cibo - per tutte le situazioni)
(c'è un passo per me formidabile su questo in un libro di Gianna Schelotto, ora vedo se lo trovo)
Grazie Lela, ti aspettavo.

I momenti temporali per me sono stati facili da individuare.
Però ce ne sono altri di trigger, moltissimi.
Piano piano, ci lavoro su!