Si son d'accordo Teresa con quello che dici, io mi riferivo soprattutto ai primi approcci.
Perchè se il primo approccio è da piccoli è più facile, se il primo approccio avviene a scuola, alle elementari ed è l'obbligo di leggere tot libri, è facile che quell'obbligo ti mandi in odio la lettura.
la lettura: articolo della Repubblica
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- Joined: Fri Dec 15, 2006 8:03 pm
Teresa,
gliel'avevamo proibito (non in toto ovviamente, le avevamo proibito gli eccessi, ovvero svegliarsi alle 6 e di leggere TUTTO l'intervallo)
dopo 1ooo dubbi e tentennamenti (perché prima la pensavo come te, MAI mi sarei potuta immaginare fare una cosa del genere!) perché interferiva con una vita "normale":
la sera non riusciva né a cenare né a vedere suo padre perché si addormentava sul piatto alle 7
e a scuola 1 - si lamentava di non avere più amici; 2 - lo sfogo fisico le era necessario per reggere 6 ore di lezione concentrata, tanto che anche le insegnanti ci avevano segnalato questo suo comportamento e avevano parallelamente (noi a insaputa loro e viceversa) dato la stessa proibizione di passare l'intervallo *solo* a leggere
Anch'io ho passato un periodo in cui i libri erano tutto e leggevo di nascosto sotto le coperte (un must, credo ;) ) ma ne ho abusato, e non è stata una cosa positiva...
Per Sara stava diventando un interesse ossessivo, e questo credo non sia mai un bene
(per darti un'idea del livello, quando è andata al pigiama party la prima cosa di cui si è preoccupata è stata di portarsi un libro...)
Sono d'accordo, ma non può diventare una modalità di relazione semi-esclusiva,
soprattutto in un'età in cui stanno appena iniziando a crearsi una "mappa" di come funzionano le relazioni interpersonali e in cui la reazione reale dell'altro serve come palestra per mettersi alla prova e acquisire certe capacità relazionali che sono essenziali..
Che poi passi tutto il sabato mattina a letto a leggere mi fa molto piacere (la megabiblioteca per bambini che abbiamo c'è perché ne sono una convinta sostenitrice ;) ) ma a patto che ci sia anche altro.
gliel'avevamo proibito (non in toto ovviamente, le avevamo proibito gli eccessi, ovvero svegliarsi alle 6 e di leggere TUTTO l'intervallo)
dopo 1ooo dubbi e tentennamenti (perché prima la pensavo come te, MAI mi sarei potuta immaginare fare una cosa del genere!) perché interferiva con una vita "normale":
la sera non riusciva né a cenare né a vedere suo padre perché si addormentava sul piatto alle 7
e a scuola 1 - si lamentava di non avere più amici; 2 - lo sfogo fisico le era necessario per reggere 6 ore di lezione concentrata, tanto che anche le insegnanti ci avevano segnalato questo suo comportamento e avevano parallelamente (noi a insaputa loro e viceversa) dato la stessa proibizione di passare l'intervallo *solo* a leggere
Anch'io ho passato un periodo in cui i libri erano tutto e leggevo di nascosto sotto le coperte (un must, credo ;) ) ma ne ho abusato, e non è stata una cosa positiva...
Per Sara stava diventando un interesse ossessivo, e questo credo non sia mai un bene
(per darti un'idea del livello, quando è andata al pigiama party la prima cosa di cui si è preoccupata è stata di portarsi un libro...)
E non credo nemmeno che il libro crei distanza, cioe' impedisca di relazionarsi come si fa giocando, al contrario e' un gioco di relazioni molto piu' potente, io mi ricordo che quando terminavo un libro impiegavo del tempo a ricanalizzare in altro, tanto ero immersa in quelle "relazioni" del testo.
Sono d'accordo, ma non può diventare una modalità di relazione semi-esclusiva,
soprattutto in un'età in cui stanno appena iniziando a crearsi una "mappa" di come funzionano le relazioni interpersonali e in cui la reazione reale dell'altro serve come palestra per mettersi alla prova e acquisire certe capacità relazionali che sono essenziali..
Che poi passi tutto il sabato mattina a letto a leggere mi fa molto piacere (la megabiblioteca per bambini che abbiamo c'è perché ne sono una convinta sostenitrice ;) ) ma a patto che ci sia anche altro.