[font="Comic Sans MS"][color="Purple"]alla fine è cresciuto lo stesso. questo bambino qui invece lo vogliamo far crescere sereno? (Silvia)[/color][/font]
[font="Comic Sans MS"][color="Indigo"]p.s.: mi chiamo marzia, mai stata marisa, giuro!!!:cisssss:[/color][/font]
[font="Georgia"][color="Blue"]Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. B.Russel
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Intanto per cominciare a fare foto "belle" (e per belle intendo in questo caso piacevoli da guardare) bisogna cominciare a fare foto ben esposte. Nessuno ha piacere di guardare una foto buia o addirittura nera, oppure bruciata. Bisogna quindi cominciare a capire il concetto di esposizione.
L'esposizione é una combinazione di tre fattori: l'apertura, ovvero il valore di regolazione del diaframma; i tempi, ovvero la velocitá di otturazione, e gli ISO, ovvero quella che era la sensibilitá della pellicola in analogico e che oggi é del sensore nelle digitali.
Apertura:
L'apertura ha a che fare con il diaframma, che é quell'elemento della macchina fotografica che ha il compito di controllare la quantità di luce che raggiunge il sensore nel tempo in cui l'otturatore resta aperto (tempo di esposizione).
Insieme al tempo di esposizione, l'apertura del diaframma determina la quantità di luce che viene fatta transitare attraverso l'obiettivo, che va quindi a impressionare il sensore.
In modo dipendente dalla sensibilitá del sensore, la quantità di luce incidente su di esso viene a determinare l'esposizione di una fotografia.
Tutte le reflex hanno un diaframma di ampiezza regolabile (simile, per funzione, all'iride dell'occhio) contenuto nell'obiettivo; la regolazione del diaframma si chiama apertura.
A piena apertura il diaframma lascia passare, in un dato tempo, quanta più luce possibile verso il supporto sensibile; chiudendo il diaframma si riduce tale quantità di luce.
La sequenza dei valori di numeri f che comprende i seguenti valori:
f/1 f/1.2 f/1.4 f/2 f/2.8 f/3.5 f/4 f/5.6 f/8 f/11 f/16 f/22 f/32 f/45 f/64 in cui a piú piccolo valore corrisponde maggior apertura.
L'intervallo tra i diversi valori del diaframma viene comunemente indicato in gergo stop.
L'apertura influenza profondamente la cosiddetta profonditá di campo, di cui magari parleremo piú in lá.
Oggi siamo facilitati nel nostro compito visto che ogni macchina reflex possiede un esposimetro interno che "legge" la luce e ci guida verso l'esposizione corretta