rufy wrote:Solange non capisco sinceramente perche' a me e' solo fortuna e la tua non possa essere "solo sfortuna"
davvero, lo dico senza polemica, come non capisco (oggi so de coccio!)
cosa sia l'ovosodo...
pero', riprendendo il ragionamento, io probabilmente ho una visione dell'esistenza piu' pragmatica, piu' ignorante, piu' terra terra.
Probabilmente e' tutta li la questione.
Io non credo assolutamente che a 13 anni un ragazzo possa essere in grado di mettere sul dado la sua esistenza (riprendo una frase di boccadoro)
e quindi credo che in parte sia dovere di un genitore guidarlo con coscienza.
io volevo fare la ragioneria.
Mio padre mi iscrisse allo scientifico
Io volevo fare lettere
Mio padre mi indirizzo' verso la facolta' di Ingegneria.
Saro' stata fortunata io, sara' stato lungimirante lui, ci e' andata di culo, come e' andata di culo ai miei due fratelli.
Ora, veniamo, all'ovo sodo.
Mio fratello ama le percussioni.
Ad otto anni gli comprarono una batteria della yamaha che costava due milioni di lire
E, credimi, erano soldi anche per noi.
Ancora ricordo che io e mio fratello il grande montammo una notte tutta la batteria nel garage per fare la sorpresa ad Alessandro (giuro lo scrivo e ho i brividi).
Alessandro entro' nel garage e....
MAGIA
fece vibrare quelle membrane e produsse SUONO, occhei, Musica.
E cosi' e' cresciuto lui, la sua passione e l'appoggio dei miei nel comprare poi strumenti migliori, piu' fighi e via dicendo.
Chiaramante quando si e' trattato di scegliere gli studi lui voleva andare non so dove, mio padre si e' mostrato contrariato e lo ha in qualche modo indirizzato verso la facolta' di ingegneria.
Sara' stato fortunato anche lui, non lo so, pero' ora nei week end suona, gli danno anche bei soldi per far vibrare sti bonghetti ma nel frattempo ha un futuro anche come ingegnere, con qualche sogno in meno e qualche soldino in tasca in piu'.
So di prestare il fianco all'attacco dei sognatori.
So di prestare il fianco con i miei ragionamenti ai teorici della felicita'.
So perfettamente che tutto questo ha il sapore gravitazionale del terreno, del chi si contenta gode cosi' cosi', fatto sta che la realizzazione di un individuo passa attraverso molti compromessi e molti sacrifici.
Fortunato e' anche colui che su questi compromessi disegna la sua felicita'.
Noi, in qualche modo, ce la siamo disegnata cosi'.
L'ovosodo... beh, guardati il film!! ahahahah

Probabile che non sia stata solo sfortuna/fortuna; c'e' che io alla figura del genitore che sa che cosa e' meglio per te ci credo fino ad un certo punto. A 13 anni non hai le idee chiare ma non sei nemmeno un bamboccetto privo di senso critico e di buon senso.
Sono perfettamente d'accordo che la realizzazione di un individuo passi attraverso sacrifici e compromessi. Questo accade sia che tu ti sia lasciata "guidare" da tuo padre nello scegliere ingegneria sia che tu abbia seguito la passione per le lettere.
Pero' penso che i sacrifici e i compromessi si accettino meglio e pesino meno quando ci stanno portando nella direzione che abbiamo scelto e non in quella scelta per noi da chi e' piu' lungimirante.
Il mio essere accondiscendente e accettare le scelte dei miei genitori io l'ho vissuto come una sconfitta, come una mia debolezza, come un sentirmi sempre "insicura" nelle mie scelte al punto che a volte le scelte le ho fatte solo per il gusto del contraddittorio.
Puo' darsi di no ma io la mia vita l'ho sempre immaginata piu' semplice se avessi fatto di testa mia; ripeto, puo' darsi di no ma vivo comunque con rimpianto di non aver lottato di piu' per le mie idee.
Ti chiedo, visto che parli di tuo fratello con qualche sogno in meno e qualche soldo in piu'. Gli hai mai chiesto se e' proprio quello che vuole o se piuttosto non sia un compromesso per far contenti tutti ma non FELICI?