per esperienza personale dico solo mai insistere.
è solo controproducente.
magari troverà un altro sport adatto a lei nuoto, pallavolo ecc o magari riprenderà danza solo perchè quando andrà alle elementari qualche amichetta la fa.
i bambini sono così...
assecondiamo i loro tempi.
io ho un collo del piede che è una favola la celentano mi prenderebe subito ad amici...
son tutte le altre misure che non van bene...
avete presente gli ippopotami sulle punte del film fantasia?
uguale.
beba wrote:per esperienza personale dico solo mai insistere. è solo controproducente. magari troverà un altro sport adatto a lei nuoto, pallavolo ecc o magari riprenderà danza solo perchè quando andrà alle elementari qualche amichetta la fa. i bambini sono così... assecondiamo i loro tempi. io ho un collo del piede che è una favola la celentano mi prenderebe subito ad amici... son tutte le altre misure che non van bene... avete presente gli ippopotami sulle punte del film fantasia? uguale.
ma bella, topolona in tutu' rosa!!
ma piantala va'!
La vita si restringe o si espande in proporzione al coraggio di ognuno. Anais Nin
Non so, il mio percorso è più simile a quello di Patrizia.
Suonai il pianoforte per un paio d'anni. Ricordo che ad un certo punto iniziai a stufarmi. Non facevo gli esercizi a casa, non mi piaceva più di tanto forse la maestra.
Ora che ci ripenso mi torna alla mente la sala buia dove suonavamo, solo una lampada sopra il piano.
Ricordo minuti di interminabile attesa sul divano, sola, mentre lei era al telefono di là, prima dell'inizio della lezione (o durante l'ora che mia madre pagava??? Boh!).
Ma questo disagio crescente non lo sapevo spiegare ai miei.
Dicevo solo che non ci volevo più andare.
Non mi piaceva più.
Ricordo BENISSIMO un ENORME sospiro di sollievo quando mi dissero "Ok, va bene, non ci andare più".
Ora, a posteriori.
Non so se ringraziarli per avermi tolto finalmente un peso incredibile dal cuore (ricordo l'angoscia di quando dovevo andare a lezione, la paura di deluderli, ecc.) oppure bacchettarli per non aver approfondito la questione trovando magari il modo di fare lezione altrove. O forse ci hanno provato? Non ricordo.
E se ci avessero provato? Penso che non avrei accettato.
Evidentemente il problema era la maestra, ma io non lo sapevo spiegare. O forse non me ne rendevo nemmeno conto. Sentivo un malessere e per me questo diventava malessere generale verso l'attività di suonare il piano.
Se anche avessero provato a mandarmi altrove non avrei voluto. Ormai avevo iniziato ad odiare il piano.
Mi rendo conto solo oggi che in effetti per i genitori non è davvero evidente capire tanti meccanismi che si nascondono dietro le paure o dei sentimenti negativi dei nostri figli. E ancora più difficile è sapere come è meglio comportarsi ed agire per aiutarli.