Never sky

Gli svaghi delle Noimamme

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caterina
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Never sky

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di Veronica Rossi[/center]


SINOSSI (Marzia... TRAMA)
Lo chiamano Never Sky, è un cielo violento, pervaso dall'Etere, sostanza che causa tempeste continue, morte, distruzione. La vita sicura è possibile solo dentro l'enclave Reverie, un mondo barricato, una biosfera ipertecnologica dove ogni pericolo, persino malattie e invecchiamento, sembra appartenere a un lontano passato. Fuori invece, nel dominio dell'Etere, non è dato avventurarsi, nessun abitante di Reverie oserebbe mai, perché la Fucina della Morte è una terra brutale e desolata, infestata da individui assetati di sangue. La bella e giovane Aria vive a Reverie: qui lei e i suoi amici possono scegliere di abitare infiniti mondi virtuali, come in un videogioco. Anche lei, al pari di tutti, teme l'ignoto oltre il confine del proprio Eden. E quando verrà ingiustamente cacciata dalla sua società di eletti, si ritroverà sola e disperata nella Fucina della Morte. È come essersi risvegliata all'improvviso in un corpo che non riconosce, in balìa di un mondo popolato dai discendenti reietti dell'umanità che, dopo la Grande Catastrofe, non hanno trovato rifugio a Reverie. Solo quando il suo sguardo incrocia quello selvaggio di Perry, un giovane Outsider ribelle, Aria comincia a intuire: quel luogo forse contiene la vita che non ha mai vissuto, le sensazioni che le erano negate nell'universo asettico in cui era cresciuta. Ma è anche la morte vera a minacciarla da ogni dove. Presto lei e Perry, opposti in ogni cosa, scopriranno di custodire l'uno la chiave per la redenzione dell'altro.

COMMENTO
Non sono super informata ma pare sarà una trilogia.
Non è comunque un autoconclusivo.
Io ho trovato la trama un pò farraginosa, non avevo capito bene di cosa parlasse, poi, leggendo, ho capito un pochino meglio. La trama, insomma, secondo me porta fuori strada.
Il libro non è malaccio, è un distopico mostruoso, che a volte fa realmente paura. Bravissima la Rossi a descrivere questo etere, che io mi sono immaginata come una specie di Aurore Boreale ma terrifica e mortifera.
E' stata brava nel rendere le atmosfere, secondo me. In un mondo che non è più mondo, dove chi può sta nelle biosfere, mondi sicuri e costruiti dall'uomo prima che il mondo come lo conosciamo andasse in pezzi, in frantumi, e minacciasse di estinguere l'intera umanità c'è però chi sta fuori dalle biosfere, gli outsider.
Vivono in un mondo orrendo, pericoloso, divisi in tribù.
Ma il mondo delle biosfere? E' poi tanto meglio? Vivere per sempre in mondi virtuali e non reali con un visore addosso?

A tratti inutilmente lento, lo giudico con un 6.
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[b]"Non ci sono estranei, qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato" (Yeats)

Sto leggendo: Il circo dei vampiri