giocattoli per bambine e stereotipi di genere

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
Trilli
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Re: giocattoli per bambine e stereotipi di genere

Post by Trilli »

Quoto Mati qui sopra.
Fra l'altro a me danno più noia altri giochi (folletto giocattolo, asse da stiro, lavatrice giocattolo) che davvero sembrano spingere la bimba a un futuro da casalinga.
I trucchi sono un modo come un altro di pasticciare con i colori; fra l'altro l'emancipazionedella donna non penso passi attraverso la poca cura per il proprio aspetto. Altrimenti per emanciparci dovremmo girare con baffi, gambe pelose, capelli bianchi a 30 anni e neppure un filo di trucco?
L'ammiccamento non piace neppurea me, ma basta aggiustare il tiro.
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tati
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Re: giocattoli per bambine e stereotipi di genere

Post by tati »

Sta a noi non prendere solo ed esclusivamente queste cose, secondo me.
Ely ad esempio aveva i trucchi da piccolina, ma aveva anche i geomag, i lego, i sapientino.
Non viveva di soli trucchi finti insomma.

Ora invece odia trucchi.. ma tra qualche anno cambierà idea.
Intanto ha la fissa per gli smalti, ma appunto a natale chiede uno smalto kiko e un compasso ed un microscopio.
Fabio: "che profumo di......di .....cacca profumata!!!! ( bagnoschiuma nuovo,tzè)"

Elisa: "ma perchè a qualcuno capita che sto benedetto seme entra nella pancia della mamma senza che lo decidano loro e a te no?!PERCHEEEEE'?!?!"

Paolo:" Ma Gesù esiste?!Perchè che Gesù Bambino esiste lo so per certo, ci ha portato i regali!ma gesù grande?!Secondo me resta sempre Gesù bambino e basta, eh"
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Vavi
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Re: giocattoli per bambine e stereotipi di genere

Post by Vavi »

Sono sempre stata affascinata dalle leggi di mercato e dal concetto di target.

Mi chiedo... Che interesse puo' avere un'azienda di produzione a spingere un gioco "stereotipato" rispetto ad uno "senza genere"? Nessuno, secondo me. Anzi, ogni differenziazione e' una linea di produzione in piu' quindi costi che lievitano.
Un'azienda regola la propria produzione sulla base delle vendite precedenti, sue o della concorrenza, e sulle previsioni delle vendite future studiando i trend.
Numeri insomma, numeri che ci "identificano" come massa di acquirenti.
Caratteristiche di prodotto che conquistano il loro target. E se il target sono le bambine, il vestitino sara' rosa. Perche' in qualche tabulato ci sara' una colonna di vendite con numero di acquisti bambole rosa doppie rispetto ad esempio di numeri di acquisti di bambole verdi. (*)
E da dove vengono quei numeri? Da noi.
Siamo noi - genitori, zii, nonni - che compriamo per primi un prodotto rispetto ad un altro, e di fatto spingiamo il mercato in quella direzione.
Il problema non sono i produttori che fanno le unghie finte, ma NOI che le compriamo. Se non le comprassimo, nel giro di qualche mese sparirebbero dagli scaffali.
Peggio ancora siamo NOI che pensiamo che le nostre figlie le desiderino.

Insomma finche non ci "responsabilizziamo" non capiremo mai che siamo noi acquirenti ad avere il coltello dalla parte del manico.

(*)Eppure se ci fate caso il cicciobello ha gia' un target diverso - bimbi in generale - ed infatti ha il vestitino azzurro.
Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.
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