Tittiba wrote:lenina wrote:Perché vorresti che sia regolare? Che vantaggi me trarrebbe la sua salute?
Da un lato è giusto che mangi quando ha fame che impari quindi ad autoregolarsi, e quando è pieno dice basta ed è basta infatti. Io lo vorrei per sederci a tavola insieme che mi sembra sia educativo e per il futuro comunque anche quando andrà all'asilo, ho paura che poi non si regolarizzi, questo dimmelo tu magari che hai bimbi più grandi se è solo una mia idea...
Si regolarizzano per forza di cose e per i ritmi.
Personalmente non trovo che mangiare a orari fissi sia così "educativo" è una necessità sociale a cui tutti più o meno si adeguano.
Mangerà a scuola all'intervallo, mangerà pranzo a scuola o quando esce, di conseguenza avrà fame dopo tot e farà la merenda.
E poi la cena perchè è normale così e lo fanno tutti.
Lorenzo si ì decisamente regolarizzato ormai (a volte prima di andare a dormire chiede qualcosa oppure prima di cena mangiano carote crude o finocchi ma mangiano normalmente a tavola entrambi)
Diciamo che comunque secondo me annche volendola "imporre" la regolarità viene dopo la qualità. Prima si sistema la qualità. Poi conquistata quella si può valutare se lavorare sulla regolarità. Ma appunto viene da se.
E se continua a servire lo spuntino precena ed è di verdure ben venga. è un'ottima abitudine mangiare frutta e verdura prima dei pasti.
“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” (Ettore Petrolini)
http://franceefamiglia.com/ Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora
BIMBA PAZZA) 27/12/2010
“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"