Pol&son wrote:bea wrote:Comunque trovo questa riflessione molto interessante.
Anzi mi domando se non sarebbe stato utile per noi seguire questo metodo.
Ormai non l'ho fatto, e pazienza, ed è anche vero che momenti di "sclero" di Tancredi ci sono ancora, eccome, soprattutto nella situazione in cui bisogna andare via da qualche parte dove lui si sta divertendo, oppure la mattina quando deve vestirsi per andare a scuola.
Lui urla e si mette a piangere subito, e ha 5 anni eh. Ultimamente gli dico che non c'è bisogno che pianga, che può semplicemente dirmi di no. Allora ci pensa e mi parla normalmente. Però mi rendo conto, leggendo voi, che non gli ho dato forse, ai tempi, gli strumenti per gestire la sua frustrazione, e che di conseguenza adesso è il momento di mettermici con un minimo di coerenza.
Penso però l'abbraccio non serva più ormai. Anche perché ragiona. Urla e strepita ma poi ragiona.
Allo stesso tempo c'è una parte di me che trova questo metodo un po' troppo coercitivo. Però mi ricordo bene quando evitavo di andare in giro per non dovermi sorbire delle scenate di Tancredi, e non lo trovavo giusto nè per noi nè per lui..... non è bello. Per cui tutto sommato ben venga un metodo, se è di aiuto.
perchè non serve più l'abbraccio
mi pare che il picco di ottimi risultati della psicomotricità sia tra i 6 e gli 8 anni
prima si imbastisce
io ho iniziato a 3 anni fatti e il primo percorso ha dato idee, risultati meno
adesso che ne ha 4 fatti si viaggia sui risultati, le comprensioni, il dialogo
Allora diciamo che non è che non mi serve più, ma è molto difficile da mettere in pratica.
La sua "violenza", poi, è soprattutto verbale.
Se diventa fisico non riesco a contenerlo (è molto alto); ma in genere non lo diventa più.
E poi, ripeto, si ragiona.
Oggi per es è successa una tragedia a colazione. Non voleva i biscotti rotti, non voleva il latte in cui erano cadute delle briciole di biscotti.
Si ì messo a piangere (dsperato eh) e si è rifugiato sotto il tavolo.
Io mi sono arrabbiata (ma non ho urlato) e ho spiegato perché. Poi gli ho detto cerchiamo una soluzione. Ho proposto di aiutarlo a togliere i pezzi di biscotto dal latte con un cucchiaio, ho chiesto se preferiva trovare un'altra soluzione lui.
Lui si è calmato, ha accettato quello che proponevo, l'abbiamo messa in atto, e si è proprio rasserenato di botto.
Però ora che mi ci fai pensare, mentre piangeva ha detto una cosa che mi ha colpita: ha detto "quando piango non riesco a pensare".
Questa è una richiesta di aiuto.
Voglio rifletterci.
"L'ozio, che è il padre dei miei sogni/ guarda i miei vizi con i suoi occhi leggeri"
"La beauté est le dernier rempart contre ce monde où les hommes ne savent plus etre légers sans etre futiles"
Anna e Tancredi, 8/11/2008
Giulia, 15/04/2011