Francesco Gungui[/center]
SINOSSI
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona". È questa, secondo Alice, la più grande assurdità di tutti i tempi. Solo che l'ha scritta Dante, quindi non si può dire niente. Luca soffre di internet dipendenza, passa le sue giornate su messenger e crede che Luciano Ligabue sia il più grande filosofo del ventunesimo secolo. Daniele ha un furetto che si chiama Dott. Marley e il suo sogno è quello di trasferirsi a Kingston, la capitale della Giamaica. Luca però pensa che i dread di Daniele siano "Made in China". Mary legge solo riviste di gossip, in particolare gli oroscopi, ma solo quelli che le dicono che la vita sessuale va da dio. Martina è il sogno erotico di tutta la scuola. È ricca sfondata ma d'estate lavora in un chiringuito in Salento sulla spiaggia. È qui che tutti si incontrano ed è proprio a pochi passi dal mare che succede ogni cosa. E mentre Bob Marley canta che "every little thing is gonna be all right", una frase si prepara a cambiare la loro estate: "Mi piaci e basta. Mi piaci così".
COMMENTO
Gungui, del quale avevo già parlato, è anche lo scrittore del distopico YA "Inferno - canti delle terre divise" che, debbo dire, a parte somigliare in maniera spaventosa ad Hunger games (per certe atmosfere) al limite del plagio, non mi era affatto dispiaciuto.
Che Gungui avesse scritto altro, lo ignoravo.
Ho scoperto invece che, prima di cimentarsi nel fantasy, scriveva romanzetti per ragazzi.
Alla Moccia, per intenderci.
Ma meglio.
Molto meglio.
Io mi ci sono tuffata, in queste atmosfere salentine che conosco e che ho riconosciuto. In questa filosofia alla Bob Marley, nel caldo torrido, in questi genitori.
Subito dopo ho letto "Pensavo di scappare con te", che racconta la storia dopo l'estate, un terribile incidente in auto e Alice che a seguito del trauma cranico riportato, comincia a dire a tutti quello che pensa, senza freni inibitori.
Meno simpatico.
Ma credo leggerò anche gli altri suoi.