fame nervosa

Moda, tendenze e bellezza

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Paola
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Post by Paola »

rufy wrote:vi leggo e non capisco
cioe' per me la fame e' fame e se non e' fame e' piacere.
NOn ne conosco altre, giuro.
cioe' non mi e' mai capitato di mangiare la notte, per esempio, mai in vita mia.
Dopo che ho lavato i denti non mangerei nemmeno sotto tortura.
Pero' se mi compro un pacchetto di tic tac, lo mangio tutto in tre minuti,
no, forse tre minuti no, diciamo 40 secondi, il tempo di buttarlo dentro al gozzo
perche' mi piace cosi'.

Oggi al cinema ho mangiato i fonzies ma non uno per volta, trentotto per volta, ma perche' mi piace cosi'.
Di nervoso non riesco a vederci nulla, solo di gaudente.
Cioe' non sottovaluto il problema, probabilmente esiste, pero' non lo conosco e quando sono tesa mi si chiude la bocca dello stomaco.

esempio all'universita' sotto esame dimagrivate o ingrassavate?
io in genere restavo inviariata, ma tendenzialmente tendevo a non mangiare.


uguale uguale
io ad esempio non mangio mai da sola, se però sto chiacchierando in compagnia non mi alerei mai da tavola e spiluccherei tutta sera cibo e berrei vino, cioè per me il cibo è convivialità, l'idea del cibo per poi sentirmi triste d'averlo mangiato non mìè mai accorsa, cioè al massimo dopo una bella mangiata mi vien da dire: fanculo alle magre ! hahahahah
(una esclusa ahhaha)
Oui, Je suis Zizzià.
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Solange
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Post by Solange »

Luvetta wrote:Lavinia
io penso che già riconoscere i propri limiti sia un gran passo avanti, e quasi una soluzione.
Ti riporto quanto mi è accaduto a Natale del 2006, quando ero in cura dalla nutrizionista bravissima che mi ha poi insegnato a perdere bene il peso e modificare la "dieta" per farla diventare "educazione".

Tra i regali dei vari fornitori, ad ognuno di noi in ufficio è arrivato un pacco colmo di dolci tipici natalizi toscani: ricciarelli, panforte, cavallucci, torta di cecco, torrone, torrone ricoperto da cioccolato... più di cinque chili di roba.
Mi fa nausa persino riscriverlo.
Una domenica pomeriggio, ho deciso, forte dei miei sette chili persi, di concedermi un assaggio di torrone. E perchè no, un assaggio di panforte. Ma mezzo ricciarello, cosa vuoi che faccia? E quel cavalluccio, quel biscottino di prato, che fanno di male?
Mi sono ritrovata con la faccia nella scatola.
E, successivamente, nella tazza del wc.
Non era certo la prima volta in vita mia.
Ma qualcosa era cambiato: sono riuscita a vincere la vergogna (e giuro, mi costa tutt'ora raccontarlo, ma se non lo facessi, darei di bugiarda alla storia, ed a quello che poi ha portato)
Sono riuscita a raccontarlo alla nutrizionista.
Che non mi ha sgridata, al contrario di quanto mi aspettavo, anzi. Mi ha coccolato, e mi ha detto che avevo preteso troppo da me stessa.
Che un alcolista, per quanto tempo riesca a stare senza bere, resta sempre un alcolista, fino alla fine dei suoi giorni. E non potrà mai tenere una bottiglia di liquore in casa, senza considerarla una tentazione, un demone, una sfida, una rivincita.. un qualcosa di diverso da quello che effettivamente è: un semplice, stupido, oggetto inanimato.

E così io. Non potrò mai tenere molti dolci in casa, senza avere il pensiero sul non toccarli.
Riesco a tenere un (piccolo) barattolo di Nutella, perchè non ne vado matta. Riesco a tenere qualche kinder bueno per i bimbi, perchè ho il senso della proprietà altrui.
Una grossa tavoletta di cioccolato fondente che mi serve per fare i dolci, così come il cacao in polvere.
Biscotti secchi, o Pavesini, volendo esagerare. STOP.
Mi conosco, so che è così, e lo accetto con tranquillità.
Così come accetto di non saper volare.


Luv, ho risposto e poi sono tornata a leggerti perche' gia' sentivo la stretta allo stomaco quando ho iniziato. Non ero arrivata fino a dove parli dell'alcolista. Mi chiedo se ci sia una relazione tra le cose, alcolismo e problemi con il cibo ma non e' davvero la sezione in cui parlarne. Ti abbraccio e ti capisco. :bacio:
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Valentina
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Post by Valentina »

loffin wrote:
Rossana wrote:Io ti ho già detto un po' di cose, lav.
Posso solo dirti che a volte ho mangiato fino a star male.
Dal nervoso, dallo stress.

C'è gente che quando sta male, non mangia più.
Io mangio anche per loro.
Per questo, ormai, ho imparato che se voglio contenermi,
è bene che acquisti il giusto, altrimenti a vedere in casa cose che mi piacciono, non resisto.
Esattamente come Luvetta.


però ecco,
io sapevo che la fame vera compulsiva porta a mangiare anche cos che non piacciono o cose schifose, se non si hanno a portata di mano alimenti che piacciono, ad esempio mi ricordo che una sera che ne parlavano da costanzo lui disse che un notte aveva mangiato delle melanzane semisurgelate.


Quel tipo di fame Paola, mi sa che è proprio come dice Silvia.
Bulimia.

Io ho convissuto quasi 4 anni con M. che soffriva di Anoressia prima e Bulimia poi.

Di notte spesso e anche di giorno mangiava di nascosto qualsiasi cosa: dalle 10 patate lesse gelide da frigo ai piselli direttamente nella lattina, pacchi da 2kg d biscotti e 20 pacchetti di crackers in poco più di 5 minuti.
Trovavo torsoli di mela e carte di barrette al cioccolato sotto al letto.
E finiva un rotolo di cartaigenica a sera per riempire il wc di modo che quando vomitava io, che ero in sala non sentissi il rumore...

Viveva con le scarpe con 12 cm di tacchi e si sedeva solo di sbiego in modo che il muscolo della coscia sembrasse più lungo.
Ogni mattina si metteva di profilo davanti a me e trattenendo il fiato mi chiedeva se era dimagrita durante la notte.
Quando cenavo si sedeva accanto a me dicendo che non aveva fame e poi, mentre mangiavo, prendeva con le man il cibo dal mio piatto con la scusa di assaggiare e se ne mangiava quasi tutto.
Trangugiava chili di yogurt greco dicendo che era poco calorico.
Aveva messo foto di modelle ritagliate dai giornali su tutti gli specchi e sul suo lato di finestra in modo da non potersi mai riflettere o vedere...
SUo padre, quando non mangiava a tavola, la schiaffeggiava (a 20 anni) e lei così mangiava sempre meno...
Ho visto la sua foto di quando pesava 36 chili. (è alta 175)...
E poi l'ho vista gonfiarsi e sgonfiarsi talmente tante volte che al pensiero mi viene ancora il dolore allo stomaco.

Questa è una malattia ragazze.
Non stiamo parlando di questo, qui.
Vero?
Non esistono limiti alla mente se non quelli che noi stessi le imponiamo
Napoleon Hill



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