In Francia però si sono vietati tutti i simboli religiosi, una decisione in astratto sacrosanta, in concreto difficile da accettare per un mussulmano.
In Francia lo stato sociale aiuta tutti, però poi nei fatti i giovani di seconda generazione vengono scartati più frequentemente nelle selezioni per posti di lavoro qualificati, a parità di curriculum. Avevo visto un servizio in merito, pare che un cognome che suona arabo sia ancora un ostacolo.
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Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Dilly, qui di alunni mussulmani ne abbiamo tantissimi.
Quando c'è stato bisogno di prendere provvedimenti disciplinari nessuno ci ha accusati di razzismo.
Non è stata proferita questa parola neppure quando altre mamme, italiane, hanno avuto atteggiamenti chiaramente discriminatori.
Qualcuno forse crescerà i figli nell'odio per noi. È possibile. Io però devo essere molto tonta, perché non me ne sono mai accorta.
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Quando c'è stato bisogno di prendere provvedimenti disciplinari nessuno ci ha accusati di razzismo.
Non è stata proferita questa parola neppure quando altre mamme, italiane, hanno avuto atteggiamenti chiaramente discriminatori.
Qualcuno forse crescerà i figli nell'odio per noi. È possibile. Io però devo essere molto tonta, perché non me ne sono mai accorta.
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- Paola
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Lucia è esattamente di questo però che io sto parlando, ovvero di come il tentativo francese dell'accoglienza esasperata non regga, infatti ho detto che dovrebbero essere riviste le idee di giustizia e libertà, perché aver accolto indiscriminatamente, aver lasciato che persone già arrestate e segnalate come terroristi fossero in libertà porta inevitabilmente ad un cahos non gestibile, ed è quello che sta uscendo in queste ore con l'intelligence che adesso dice: erano conosciuti, eravamo in allerta.Lucia76 wrote:Continuo a leggere senza avere niente di più da dire. Mi trovo molto d'accordo con gli interventi di trilli in generale.
Paola però, permettimi di dire una cosa: hai un'idea della Francia che non è reale. Tutta questa accoglienza e tutta questa integrazione sociale che tu dici in realtà non esiste, o non come mi pare lo pensi tu. Io sono ignorante e non sarei in grado di approfondire, ma ricordo di aver studiato all'università (quindi almeno 15 anni fa) i sistemi di integrazione sociali messi in atto dai vari paesi, non ricordo come viene chiamato il modello francese ma ricordo bene che tra gli "svantaggi" di questo metodo era citato al primo posto la possibilità di esplosione delle situazioni (leggi: delle sofferenze degli immigrati che a tanto hanno dovuto rinunciare per essere accolti nella Francia liberista) e quindi rivolte e guerre interne. Stamattina un flash mi ha ricordato le parole di quel professore che ci spiegava quello che oggi non ricordo più bene. Detto questo, non credo che la causa scatenante di questi attentati sia riconducibile tutta a questa cosa, ma in parte sicuramente si. Poi secondo me c'è tanto altro, un discorso di crisi sociale e culturale, di valori e di ideali mischiato ad interessi economici e politici e, ebbene sì, anche "religiosi".
Oui, Je suis Zizzià.