Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?

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Paola
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?

Post by Paola »

Cosetta wrote:Ecco io non posso parlare di come va in Francia, perché non lo so, ma so come va qui (non sempre, spero, ma a volte) e al di là delle scelte politiche non credo che le persone siano tanto diverse e migliori in Francia che in Italia.
In Francia c'è anche una questione di grandi numeri probabilmente: nel mucchio è più facile trovare qualcuno non integrato, rabbioso, da intortare.
Sicuramente.
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?

Post by Paola »

Trilli wrote:In Francia però si sono vietati tutti i simboli religiosi, una decisione in astratto sacrosanta, in concreto difficile da accettare per un mussulmano.
In Francia lo stato sociale aiuta tutti, però poi nei fatti i giovani di seconda generazione vengono scartati più frequentemente nelle selezioni per posti di lavoro qualificati, a parità di curriculum. Avevo visto un servizio in merito, pare che un cognome che suona arabo sia ancora un ostacolo.

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Però scusate è esattamente ciò che sostengo dall'inizio ovvero che NONOSTANTE i tentativi francesi che passano da: laicizzazione, là sono vietati tutti i simboli qui si usa ancora il crocifisso in classe; welfare più spinto anche nei confronti delle minoranze; facilitazione linguistica, non dimentichiamoci che questi immigrati sono spesso francofoni; cultura cosmopolita: Parigi è una metropoli seconda solo a Londra, se andate a leggere i nomi dei morti ne trovate più stranieri che francesi; accoglienza: siete mai stati in vacanza Francia? Avete presente solo la rete di hotel, b&b, ostelli che hanno capacità di ospitalità? Il paragone con l'Italia è 1:10; dicevo nonostante tutto ciò si coltivano terroristi autoctoni.

Che sono una minoranza oggi si sperticano a dire tutti. Ma se sono così pochi, ma se sono così individuabili, per voi è normale che siano ancora in Francia o se francesi non siano in carcere?
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Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?

Post by Paola »

Detto tutto ciò volevo ringraziare tutti per la pacatezza di questa discussione che rimane umana anche su posizioni contrastanti.

Riporto un pezzo di approfondimento del fatto quotidiano perché se in una redazione giornalistica, ove stanno affrontando la questione Parigi, si arriva alle nostre stesse riflessioni, credo che vi sia davvero, in questo momento, un percorso di riflessione importante.
Io, delle tre opzioni sotto, farei un po' è un po' senza escluderne nessuna...

Si discute parecchio, anche tra noi, nelle redazioni, di cosa sta succedendo. Di come dobbiamo inquadrare e raccontare i fatti di Parigi. Le opzioni sono molte:


1) terrorismo simile a quello degli anni Settanta in Italia, ci sono pochi fanatici islamisti circondati da un brodo di coltura di rabbia e frustrazione che garantisce ai violenti protezione e consenso.
2) E’ lo scontro di civiltà iniziato l’11 settembre, Islam contro Occidente, e l’Occidente sta perdendo perché mentre i terroristi possono farlo soffrire, il nemico è impalpabile, privo di regole e morale, spietato.
3) La religione, l’Islam e la mitologia del Califfato sono tutte sovrastrutture, addobbi di una questione geopolitica molto precisa, cioè il caos in cui è sprofondato (con l’aiuto degli Stati Uniti e di tutti noi) il Medio Oriente

Il resto dell'articolo qui
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... e/2220367/
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