E' bellissimo questo post e già mi sono commossa..
Il ricordo più vivido, da nipote, è del nonno che ha vissuto di più, che ha fatto in tempo a diventare bisnonno , è il nonno che ha conosciuto il ragazzo che è diventato mio marito, che ci raccontava sempre dei suoi tempi iniziando, sforzandosi, a parlare in italiano e finendo sempre in dialetto milanese

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E poi ci sono i miei genitori, mia mamma che non ha fatto in tempo a diventare nonna, mio papà che è stato nonno per troppo poco tempo, alla nascita di Andrea , nonostante avesse già i primi segnali della brutta malattia che lo ha portato via, era elettrico, passava spesso da me , lo teneva in braccio e coccolava, anche quando mio papà non riusciva più a dire frasi di senso compiuto o a esprimere quello che voleva, continuava a giocarci insieme e a cercare di strappargli un sorriso , nel frattempo è nato Jacopo ma ormai con un nonno già " lontano" e silenzioso.
Per loro quindi , da anni, ci sono solo i nonni paterni che stravedono per gli unici due nipoti maschi, Andrea adora farsi raccontare le storie del passato dei nonni emigrati al nord per lavoro, dei ricordi della guerra della prima infanzia, degli stenti, delle difficoltà di inserirsi a Milano.
La nonna è la donna delle torte, delle cose buone comprate al mercato quando da piccoli andavano con lei al giovedì mattina.
Rapporto prezioso che io stessa cerco di alimentare per loro.