La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

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Azur
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Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Post by Azur »

Vavi wrote:L'unica cosa che mi lascia dubbiosa e' l'adozione da parte di una coppia gay, soprattutto di un figlio non neonato.

Non perche' in dubbio sulla capacita' genitoriale di una coppia gay, ma perche' spesso sono bambini MOLTO difficili, che partono gia' da situazioni di estrema difficolta', maltrattati, traumatizzati, quindi mi piacerebbe fare prima il primo passo e creare normalita' con la presenza di famiglie gay e poi in un secondo momento, quando nelle scuole gia' ci sono figli normalissimi di coppie gay, introdurre i figli adottati, quindi potenzialmente piu' difficili.
Sai Vavi, la pensavo anch'io così prima.
Ora, dopo 6 anni di teoria dell'adozione e 2 anni di pratica, ho cambiato idea.
Penso, come Alli, che i requisiti dovrebbero includere anche le coppie omosessuali, e il resto debba essere visto in fase di valutazione dei servizi, e scegliere davvero "la coppia più adatta a quel singolo bambino".

Il timore di "creare difficoltà aggiuntive" è molto simile a quello che recita "un bimbo nero no, perché il paese è piccolo/razzista/chiuso e non lo accetterebbe".
È vero, se sei nero in un paesino leghista è più difficile, se hai due genitori dello stesso sesso fuori dalle grandi città è più difficile, ma sono convinta che la differenza la facciano le capacità genitoriali e la disponibilità a mettersi in gioco dei genitori. Perché queste due problematiche, pur esistenti, sono "esterne" al bambino. I problemi più grandi sono quelli interni, il passato e quel che ne deriva.
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Cosetta
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Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Post by Cosetta »

Anche perché ragionando così saremmo ancora all'età della pietra: come giustamente faceva notare Fra ogni novità che "smuove" un po' la società suscita disapprovazione da parte di alcuni. Eppure piano piano il coraggio di alcuni apre la strada a altri, e chi non ha quel coraggio potrebbe almeno facilitare le cose a chi ce l'ha accogliendo i cambiamenti con maggiore apertura!
Voglio dire: un conto è non essere d'accordo (ci sta), un altro è dire "io sarei d'accordo ma altri no e allora poi la situazione sarebbe difficile"...come disse quel saggio, "gli altri siamo noi" ahahahah ;)
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Vavi
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Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Post by Vavi »

Non sono sicura di essermi spiegata bene...
ci riprovo.

Una volta i figli di divorziati erano rari e un po' additati, e se avevano problemi di qualsiasi natura era colpa del divorzio.
Ora le famiglie allargate sono "normali", nel senso che sono comuni. I figli di divorziati sono moltissimi.
In classe di Sara (dell'anno scorso) la meta', META', hanno i genitori separati o divorziati, o figli di coppia di seconde nozze con altri fratellastri o sorellastre.
Tra loro una ragazzina che e' stata adottata, e i genitori recentemente si sono separati. Pensavo che per lei fosse un doppio trauma, ed invece ha problemi come gli altri. Non le pesa piu' di tanto perche' comune, insomma. Diciamo "socialmente acquisita" come situazione.

Ecco io credo che occorra prima legittimare le unioni civili e i figli esistenti, come mi pare abbiano proposto se non ho capito male, e poi quando i figli di coppie gay sono comuni, un concetto socialmente acquisito, insomma "normali" in questo senso, allora si puo' pensare a adozioni da parte di una coppia gay di un bambino esterno alla coppia. Insomma ripeto non metto in dubbio la capacita' genitoriale in se' (poi ci saranno opportuni controlli come nelle coppie etero immagino) ma il fatto che la società sia un po' pronta, un po' meno meno sul chivala'.

Cinzia non posso basare un concetto cosi' generico su l'opinione di un singolo caso, per una che dice che avrebbe preferito genitori gay, ce ne sara' un altro che ha un genitore gay coglione e avrebbe preferito non averlo.

Dal mio punto di vista esistono i diritti da tutelare, i diritti delle coppie gay di essere riconosciute (e sarebbe ora cazzo, scusate il francesismo), i diritti di un minore cresciuto con un genitore gay e relativo compagno/a di restare in famiglia in caso di morte del primo, o di ereditare.
E il diritto di un bimbo orfano di essere cresciuto in una famiglia che non solo lo ama, ma vive in una societa' che li supporta, e non una coppia sotto la lente d'ingrandimento dei media o del giudizio della società. Perche' QUEL bambino ha piu' bisogno di altri di "normalità", di essere aiutato. E' nostro dovere per il bene del bambino metterlo nella condizione migliore possibile di vita, e una coppia gay OGGI probabilmente non lo e' perche' la società non glielo permette. Quindi occorre fare il primo passo velocemente (e noi etero saremmo STUPIDI a cercare di ostacolarlo) e poi attendere semplicemente che la storia faccia il suo corso e i tempi maturino da soli.

(Io conosco migliaia di persone, tra cui molte persone gay (dichiarate e non) e NESSUNA di loro ha figli. )
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