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Silvietta wrote:Chiara però io ci ho lavorato molto. E in gioco c'è tanto. Perchè in questo "completamente diversa" passa anche il negativo. Mia madre era pazientissima, io no. Mia madre mi dedicava ore di gioco sul tappeto, io no. Mia madre è rimasta a casa i primi 3 anni, io no. Mia madre non urlava mai, io si.
E allora era meglio tua madre di te, dirai. Forse. Io sono diversa, sono sufficientemente buona, come direbbe Winnicot. E mi vado bene. Non sono perfetta, sono migliorabilissima, ma sono io.
Ciao,
Io direi che per cominciare dovresti pensare a ciò che è importante e prioritario per te.
E' importante l'apparenza o l'essere?
Se è importante l'apparenza...cioè il come si appare agli altri pr convenzione (brava moglie, brava mamma, brava casalinga) allora inevitabilmente ciò che non è conforme farà sbraitare per un nonnulla.
Se al contrario si pensa più all'essere ed al suo ben-essere, allora ci sarà molta più calma e serenità nell'affrontare qualsiasi cosa.
Prima di tutto ci vuole aumentare l'autostima, sei unica, originale e questo non te lo può togliere nessuno.
Il tuo benessere è la base per il benessere degli altri, perciò qualsiasi atteggiamento che attenta a ciò è da considerarsi pericoloso per la crescita dell'autostima.
Siamo veramente liberi quando sappiamo distaccarci da determinate "regole" sociali - non parlo di leggi dello stato naturalmente, ma di quelle alle quali sottostiamo perchè si è sempre fatto o detto in un determinato modo - che in un certo qualmodo attentano al nostro star bene.
Empoli è "leggermente" distante, altrimenti qualche piccola lezione visiva te l'avrei data :D
Accontentati di qualche scritto ed un abbraccione
Louise
anche io faccio di questi confronti solo che li faccio con mio padre
e sai che cosa deduco Chiara?
che io sono io e loro sono loro
io voglio essere libera di essere me stessa
perchè sono sicura che per Tommaso farò il meglio di me stessa come tu lo farai per Carlotta
sii te stessa e chiudi con i confronti, non fanno bene a nessuno
un grosso bacio
Le strade Kiarè possono essere diverse
una te l'ha suggerita Silvia
sforzarti di essere l'opposto da tua mamma...
un 'altra potrebbe essere avvicinarti a tua mamma
non avere paura di capirla e di giustificarla
tu non sei più la bambina che la "odiava" che era sottomessa ecc...
ora sei mamma e puoi comprendere un'altra mamma (la tua)
che non è stata una mamma perfetta come tutte noi
il comprenderla non comporta necessariamente diventare come lei
ma piano piano ti liberi di vederti legata a lei
diventi una mamma autonoma , più sicura
io invece non penso che la strada sia di fare l'opposto di tua madre, perche' in questo c'e' comunque il "confronto". e poi puo' essere molto difficile. nel senso, che magari e' fattibile evitare di fare il carabiniere come silvia, e' una cosa razionale, altra cosa e' controllare lo stato d'animo che genera le urla e il nervoso di chiara.
con questo non voglio dire che una debba tranquillamente urlare e sbraitare perche' non puo' controllarsi. solo che ci si puo' distinguere dalla propria madre comunque, per il semplice fatto che non si e' la propria madre. secondo me sta tutto nel riconoscere questa cosa. che per quanto le si somigli, non lo si e'. e carlotta poi non e' chiara, cosa altrettanto importante.
sul COME fare per riconscere questa cosa e sentirla davvero pero' non saprei, magari potrebbe essere utile annotare, fra le cose che fai, in quali rivedi davvero molto tua madre e in quali invece ci vedi solo te stessa, in modo da poterti poi concentrare solo sulle seconde.