Cara Barbara,
ti ringrazio perché mi fai fare mente locale.
Allora, proviamoci: la ragazza cieca è incaricata dal capo-villaggio, proprio perché non vedente, di inoltrarsi oltre il confine del villaggio in cerca di quei medicinali che salverebbero la vita al suo sposo.
Varca il muro della riserva in cui il villaggio si nasconde e si trova di fronte, del tutto casualmente, la camionetta del ranger, che, rischiando di farsi sorprendere dal suo superiore, l'aiuterà in un secondo momento a reperire i medicinali.
Poi il ranger riaccompagna al muro la ragazza e le permette di tornarsene da dove è venuta, immagino intuendo tutto.
Ricordo che, in queste scene finali, si capisce chi sono gli abitanti del villaggio e cioè persone a noi contemporanee che, avendo subito nelle città in cui vivevano traumi pesantissimi (sorelle uccise e stuprate e via dicendo), si rintanano in un villaggio costruito ex novo per vivere insieme una vita comunitaria d'altri tempi.
Affinché ciò sia possibile devono perrò crearsi un nemico temibilissimo, che scoraggi la curiosità degli abitanti del villaggio: in una parola, la paura legata a un nemico che non c'è li vincola entro il confine immaginario che delimita il villaggio. Naturalmente, i grandi vecchi sono a conoscenza del trucco, le nuove generazioni no.
Questo è ciò che io ho capito, poi se vuoi possiamo cercare di capire se c'è un significato recondito nel fim.
Attuale situazione statunitense, ad esempio?
(F) Anche le colline hanno gli occhi
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SimoneB wrote: poi se vuoi possiamo cercare di capire se c'è un significato recondito nel fim.
Attuale situazione statunitense, ad esempio?
Direi che siamo sulla stessa linea interpretativa.
Se non sbaglio il film è figlio dell'11 settembre, in questo senso.
E figlio di quell'effetto "sorpresa" che il regista non rinuncia
mai a proporre nel finale.
Non nego che quando si capisce che i temibili "mostri rossi" altro
non sono che il povero Adrien Brody la delusione ha fatto capolino.
Mi dicevo: "Eh no, se la sorpresa è questa, gli sceneggiatori mi
hanno NETTAMENTE sottovalutata". E invece la sopresa ancora
non era arrivata. Mi resta quel dubbio su quello scambio di battute
nella caserma dei poliziotti, quel mentirsi a vicenda, che secondo
me nascondeva qualcosa ancora, che io non ho colto.
A Simo', ce tocca rinolegga er film n'artra volta.
ahahahahah
Lo spaventoso nemico immaginario inventato a tavolino per indurre un intero paese ad ancorarsi al modus vivendi e ai valori della tradizione.
Questa, dunque, la lettura "profonda" del film, che rimanda naturalmente agli scenari post-11 settembre e agli spauracchi che gli statunitensi (ma diciamo pure, più genericamente, gli occidentali) sarebbero stati indotti a crearsi per fare quadrato intorno alla propria identità.
Se però ora mi butti dentro la tua lettura, ben più sottile, dei due guardiani della riserva che tutto sanno, ma fingono di non sapere, il quadro si complica - o, meglio, si chiarisce - ulteriormente.
Perché, a questo punto, i due ranger potrebbero metaforicamente rappresentare il potere con la P maiuscola, il potere che tratta appunto come animali in una riserva i suoi sudditi, permettendosi qualsiasi sperimentazione.
Questa, dunque, la lettura "profonda" del film, che rimanda naturalmente agli scenari post-11 settembre e agli spauracchi che gli statunitensi (ma diciamo pure, più genericamente, gli occidentali) sarebbero stati indotti a crearsi per fare quadrato intorno alla propria identità.
Se però ora mi butti dentro la tua lettura, ben più sottile, dei due guardiani della riserva che tutto sanno, ma fingono di non sapere, il quadro si complica - o, meglio, si chiarisce - ulteriormente.
Perché, a questo punto, i due ranger potrebbero metaforicamente rappresentare il potere con la P maiuscola, il potere che tratta appunto come animali in una riserva i suoi sudditi, permettendosi qualsiasi sperimentazione.