é l'ora mia....

Moda, tendenze e bellezza

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silviasap

Post by silviasap »

Maddy benvenuta!!! Anche io sono sempre stata incostante e convinta di mangiare poco e ingrassare.

Il diario alimentare mi sta aiutando tantissimo, ma soprattutto, ho iniziato a rendermi conto di cosa vuol dire mangiare bene. Vuol dire non saltare mai pasti e spuntini, non privarsi di piccole voglie o di una cena al ristorante. e' proprio una questione di mentalità. Se ce la sto facendo io, che ho la forza di volontà di un bradipo dormiente... sono certa che ce la farai anche tu e dopo il primo mese (che è duretto x la verità) diventa tutto più facile.

sono certa che sei bellissima anche un po' rotonda..... prova a chiederlo a chi ti ama... chiedilo al tuo compagno, a tuo figlio, a tuo padre.

La mia mamma è sempre stata oversize ma per me era un sole che splendeva, il più bello dei fiori, l'amore più grande. Non l'avrei voluta diversa e ti dico con convinzione che era SEMPLICEMENTE FAVOLOSA.

Un abbraccione tutto x te dalla romagna!!!
Luvetta

Post by Luvetta »

Buongiorno Maddy, e benvenuta tra noi!
Io sto a dieta da una vita, ma da una vita proprio, ed in vita mia ho pesato tutti i pesi: 64 kili con le amfetamine, 105 kili con il barattolo della nutella nel cassetto della scrivania, dimagrivo e ingrassavo secondo l'umore del momento (solitamente sono la tristezza e la noia che mi fanno mangiare.. ed obbiettivamente sono più i giorni di noia, che quelli di gioia euforica.. )
Poi, nel 2006, con il secondogenito appena nato, mio padre ha dovuto subire un intervento alle carotidi, che a causa del suo trascurarsi (colesterolo patologico) erano quasi del tutto ostruite. L'ha scoperto per un giramento di testa: dieci giorni dopo sarebbe stato troppo tardi.
E così, a causa di quello spavento, ho preso coscienza di non essere immortale, e di avere delle grandi responsabilità nei confronti dei miei figli, oltre che di me stessa: da 105 piano piano sto scendendo, sono arrivata ad 84, ho smesso di fumare, ho iniziato a cucinare con la passione per la salute più che per il gusto.. Mi voglio bene.
O, almeno, ci provo.
Azur
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Joined: Fri Dec 15, 2006 8:03 pm

Post by Azur »

Ciao Maddy,
sono davvero contenta che tu abbia scritto.
La tua presentazione l'avrei potuta scrivere io, parola per parola, solo qualche anno fa.
Il sovrappeso il mio unico problema? Io.
Non riconoscersi allo specchio? Io.
I kg persi e ritornati? Io.
Una vita felice e realizzata, l'apprezzarsi come persona, e allora perché questo non voler bene anche al proprio corpo? Io.

La chiave sta nel capire qual è il vero problema (che non è il sovrappeso! è questo che ci ha fregate per tanto tempo, lavorare per risolvere il problema sbagliato ;) ).

Teresa
Il diario alimentare e' un concetto che io aborro, pero' nel tuo caso secondo me vale la pena tentare, perche' solo scrivendo TUTTO quello che mangi avrai consapevolezza che mangi tanto, perche' fin tanto che ti crei quella falsa illusione di mangiar poco, in realta' ti crei dentro quello sconforto di non poter dimagrire (guarda, mangio poco e ingrasso!)
invece e' una spirale che devi spezzare.


Volevo solo aggiungere di provare, se ti va, ma di non insistere se vedi che *per te* non funziona.
Perché è come quello che ripetiamo sempre riguardo ai bambini: ognuno è un caso a sé.
Così anche noi. Quello che funziona per una non è detto funzioni per un'altra.
Gli strumenti sono tanti, basta fare un po' di esperimenti e trovare quello che funziona per noi.

Per me ad es. il diario alimentare è estremamente deleterio. Mi sento "obbligata", "costretta" a qualcosa, e inevitabilmente esce fuori l'adolescente dentro di me che si ribella automaticamente, e "rema contro" a prescindere (un effetto analogo mi farebbe anche contare le calorie, così come i punti, così come seguire un menu strutturato, un regime alimentare che mi dicesse cosa e quando mangiare, così come qualsiasi "costrizione" relativa all'alimentazione)

La strada giusta per me è stata una strada più "libera", che è partita dalla distinzione tra fame emotiva e fame fisica (sono spiegate in un post poco più sotto) e dall'analisi di quali erano i motivi che mi facevano mangiare al di là dell'ovvia esigenza fisica.
E ho scoperto che nella mia vita felice e realizzata c'erano piccole cose, normalissimi problemi e normalissime frustrazioni che fanno parte di qualsiasi vita, sempre, a cui reagivo automaticamente in modo sbagliato (con il cibo).

L'altro pezzo di strada è stato re-imparare ad ascoltare il mio corpo, che sapeva esattamente cosa e quanto mangiare (le altre scelte alimentari, quelle sbagliate -in quantità, qualità e modalità- erano scelte della mente, non del corpo).

Un bacio
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