Io l'ho letto come un film sul senso di colpa (e in questo senso applicabile anche alla Francia sulla questione algerina). Sulle maschere, sulla vendetta, su come la violenza può esplicitarsi anche in forma sottile e indiretta (il coup-de-theatre comunque fa sobbalzare sulla sedia, terrificante), amplificandosi negli anni fino a trasformarsi. Un film sulla memoria, sul silenzio, su dolori taciuti (e in questo senso l'afonia è quanto di più claustrofobico ci sia). Un film dove chi "guarda" è colpevole tanto quanto chi agisce.
E per quanto riguarda questo:
SimoneB wrote:Tu che ne sai sempre una più del diavolo, mi racconterai quando ci vedremo che idea te ne sei fatta.
noi vi stiamo aspettando.