Anne79 wrote:nel tuo caso credo sia necessario. Tre anni fà,una ragazza trentacinquenne,malata da quando aveva sedici anni,partori un bimbo:nel suo caso fu necessario (e ovviamente programmato)sopratutto perché non avrebbe avuto la forza per affrontare un parto naturale.
Temo anch'io.
Il rischio poi non è solo durante il parto ma anche dopo.
E' statisticamente provato che, mentre la gravidanza è protettiva, dopo il parto c'è un aumento delle crisi. Alla fine si bilanciano però, se per me la fatica è una causa scatenante, evitare una fatica eccessiva al momento del parto potrebbe evitarmi delle ricadute non necessarie. Ovviamente è tutto un "forse" e "se" però nel dubbio...
un pò mi dispiace perchè in famiglia non abbiamo mai avuto parti problematici e avevo buone probabilità di fare un parto naturale tranquillo (per quanto lo può essere un parto naturale ) però... salute mia e del pupo prima di tutto...
Tra l'altro non potrò neanche allattare perchè devo ricominciare subito la terapia... uffi.
Claudia... ma l'ostetrica a cui ti riferisci è quella del consultorio??? Quella ha fatto proprio una strage di mamme che non si sono più sentite all'altezza!!! Io ho avuto proprio una bella fortuna... hanno cambiato ostetrica due mesi prima che partorissi!!! Non che quella dopo stata particolarmente illuminante ma almeno non ha sparato cazzate!!! Mica poco...
A dicembre dell'anno scorso un'amica ha avuto il suo secondo figlio; il primo con tc 5 anni prima.
La prima volta è stata molto contenta di non aver sofferto e non aveva nessuna intenzione di provare un parto naturale con il secondo anche se non
c'era alcuna controindicazione, anzi.
Però si avvicinava il Natale e non voleva complicazioni organizzative nella sua vita famigliare e così si è fatta fissare il tc per il 21 in modo da passare il giorno di Natale in ospedale e non avere la casa invasa da amici e parenti.
Un paio d'ore dopo il parto ha perso i sensi, l'hanno riportata in sala parto e l'hanno ripresa per i capelli!
Otto sacche di sangue di trasfusione e via utero e ovaie; l'utero non si è più ricontratto dopo il parto.
Forse avrebbe avuto problemi anche con un parto naturale, forse era solo il destino ma la domanda è sorta spontanea: perchè forzare la natura, perchè imporre le nostre, scusate stupide, eigenze? Forse era semplicemente troppo presto e il suo corpo non era ancora pronto al parto e alle sue conseguenze?
Se il tc occorre per la salvaguardare la salute (anche psicologica) di mamma e bambino ben venga, ma se non è necessario allora no, proprio no.
io l'unica volta che ho invocato il cesareo ("vi prego tagliatemiiiiii") ero in sala travaglio e stavo spingendo, o almeno così credevo, da circa 15 minuti..... L'ostetrica continuava a ripetermi che anche volendo non era possibile perché la testa era quasi fuori. Allora cominciai ad implorare mio marito ("tagliami tu!"). Tra una "preghiera" e l'altra Leonardo è nato. L'ostetrica così mi ha detto: "visto, non ti abbiamo tagliato e tuo figlio è nato lo stesso. Ora però ti diamo una cucitina...."
Insomma, tra taglia e cuci, sono diventata mamma. E il ricordo più bello e intenso che ho è proprio il momento del parto. Ho raccontato questa cosa un po' per egoistica nostalgia, un po' perché credo che, salvo problemi particolari e salvo complicazioni che rendono necessario il cesareo, il parto naturale meriti. E non perché si deve soffrire come giumente ma perché, a cose fatte, ti lascia delle sensazioni irripetibili.
Detto questo, come ho detto mille volte, non è il tipo di parto che fa una mamma. Una mamma è mamma sia che abbia fatto il cesareo sia che abbia partorito naturalmente, sia che abbia allattato al seno sia che non abbia potuto o voluto. Sono scelte personali. L'unico consiglio che mi sento di dare a chi è in dubbio e di non avere troppa paura del dolore, a meno che non sia proprio una fobia, quindi una cosa un po' patologica che può turbare eccessivamente.
Quanto alle manovre IT, lo trovo innaturale. Se poi è pure rischioso per il bambino, lo trovo addirittura assurdo.
"Rinnegare le proprie esperienze significa mettere una menzogna sulle labbra della vita" (Oscar Wilde - De Profundis)
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((ho parlato con le mie sorelle di questa cosa. mi hanno confermato che nell'ospedale dove andrò non fanno ASSOLUTAMENTE MAI cesareo se non in gravissimi casi. bene, che culo))
[b]"Non ci sono estranei, qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato" (Yeats)
Aggiornamento: ho parlato con la mia fisioterapista del cesareo. Lei me l'ha consigliato. Poi ha chiamato una sua collega fisiatra, la quale ha detto che, in caso di parto naturale, l'epidurale, ad esempio, sarebbe molto difficile da fare, anche da un bravissimo anestesista e che al 90% dei casi dovrei fare proprio tutto da sola. Ha quindi consigliato anche lei cesareo. Oggi però devo chiamare la clinica nella quale sono stata operata, sperando che abbiano tenuto la mia cartella clinica che io naturalmente ho perduto (insieme a lastre, tac, risonanze magnetiche, tutto). Insomma....spero di farcela...
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caterina wrote:Oggi però devo chiamare la clinica nella quale sono stata operata, sperando che abbiano tenuto la mia cartella clinica che io naturalmente ho perduto (insieme a lastre, tac, risonanze magnetiche, tutto). Insomma....spero di farcela...
Cate, ma tu sei senza speranza :nani:
Non ho idea di quanto i dottori siano capaci di ascoltare i consigli dei loro colleghi, speriamo bene!
"Mi viene in mente solo un'espressione leggendoti: pacha mama ossia madre terra in lingua quechua" - Marylizard
Non sai la rabbia di aver perso tutto. C'era un anno di vita ospedaliera, lì dentro. In quanto al consiglio, non dev'essere tale. Basterebbe che il chirurgo mi scrivesse che in base al mio decorso operatorio, in base all'operazione subita ecc ecc, decide per un cesareo. Il che mi auguro, avverrà, visto che quando mi ha dimesso disse che non potevo sollevare nemmeno più il secchio con lo straccio!
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