Che meraviglia questo argomento!
L'esogestazione la conoscevo bene anche io ma non quando è nato Alessandro.
9 anni fà si faceva molta attenzione a non viziare i bambini, per cui, non li tenere troppo in braccio, abituali alla carrozzina, ad addormentarsi da soli ecc, ecc......
Fattostà che appena nato io non riuscivo affatto a stare lontana da lui: il bisogno di contatto era soprattutto il mio!
sentivo che qualcosa mi veniva a mancare ogni volta che me lo toglievano.
Ale non ha mai avuto problemi a dormire in culla da solo, non ha mai richiesto un contatto prolungato con il mio corpo, ero io ad everne maggiormente bisogno!
Quando una volta lo affidai alla nonna che mi abitava sopra, all'improvviso, senza udire nulla di particolare, sentii la necessità di andare da lui: in quello stesso istante il piccolo ha iniziato a piangere e non è servito il gesto della nonna di prenderlo sù.
Soltanto tra le mie braccia si è calmato!
Esogestazione: ovvero la fisiologica dipendenza del neonato
- Scrj
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- Joined: Mon Sep 22, 2008 10:16 am
è grave se io sento questo desiderio di contatto pur non avendo figli? Cioè il pensiero di potermi addormentare con lui sulla pancia, o accanto o di sentire il respiro del mio piccolino boh...mi fa emozionare.
Non ho figli, non so se posso averne, ma credo che sia una delle emozioni più forti e di bisogni più necessari questa esogestazione.
boh...forse sto diventando pazza, forse sta diventando un'ossessione ma...mi sono pure un po' commossa.
Non ho figli, non so se posso averne, ma credo che sia una delle emozioni più forti e di bisogni più necessari questa esogestazione.
boh...forse sto diventando pazza, forse sta diventando un'ossessione ma...mi sono pure un po' commossa.
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Più ti guardo e meno lo capisco
quale giro hai fatto
ora parte tutto un altro giro
e ho già detto tutto
quando il cielo non bastava
non bastava la brigata
eri solo da incontrare
ma tu ci sei sempre stato
quando il tempo non passava
non passava la nottata
eri solo più lontano
ma tu ci sei sempre stato
E MENO MALE CHE RIE C'E'! (E LO DICE COMUNQUE MEGLIO -Lupina docet-)
COME LO STUDIA ERIN NESSUNO MAI. (Paola M.)
Fortunate noi ad avere FEDE! (Silvi-a-)
Più ti guardo e meno lo capisco
quale giro hai fatto
ora parte tutto un altro giro
e ho già detto tutto
quando il cielo non bastava
non bastava la brigata
eri solo da incontrare
ma tu ci sei sempre stato
quando il tempo non passava
non passava la nottata
eri solo più lontano
ma tu ci sei sempre stato
E MENO MALE CHE RIE C'E'! (E LO DICE COMUNQUE MEGLIO -Lupina docet-)
COME LO STUDIA ERIN NESSUNO MAI. (Paola M.)
Fortunate noi ad avere FEDE! (Silvi-a-)
- Solange
- Ambasciatore
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- Joined: Tue Nov 06, 2007 3:18 pm
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Ho portato a casa Sveva poche ore dopo il parto avvolta nella mia vestaglia, infilata nella fascia.
Dal momento della nascita siamo state in simbiosi totale per due mesi, giorno e notte. ci lasciavamo soltanto per pochi minuti, quando dovevo fare una doccia e c'era Mirko a casa a tenerla.
Sveva ha dormito nel letto con noi dalla prima notte, sia Mirko che io eravamo d'accordo su questo, ci sembrava la soluzione più semplice e naturale.
Durante il giorno dormiva in braccio a me se eravamo a casa o nella fascia quando avevo qualcosa da fare o quando uscivamo.
Non c'era altro modo di farla dormire, la culla la odiava, dormiva volentieri soltanto sul divano purchè sentisse la mia presenza, se lasciavo la stanza si svegliava immediatamente.
La carrozzina non l'avevamo voluta, un po' per convinzione, un po' perchè sapevo che l'avrei usata veramente poco e sarebbe stata una spesa inutile e ora so di aver fatto bene.
Stava attaccata al seno per ore, sapevo che non stava mangiando ma capivo anche che aveva bisogno di quel contatto pelle a pelle che io ho adorato anche perchè ero certa che si trattasse soltanto di una fase che sarebbe poi passata e volevo godermela tutta.
Ho mangiato per più di due mesi con lei nella fascia addormentata oppure attaccata al seno, non c'era modo di fare altrimenti.
Mirko si è occupato di noi, in tutto e per tutto, di preparare i pasti, di curare i nostri animali, di aiutarmi a tenere in ordine la casa.
Io ho fatto la mamma, a tempo pieno, 24 ore su 24, a contatto continuo. Era un'esigenza di Sveva ma anche mia.
A posteriori, dopo qualche giorno dalla nascita, ci siamo resi conto che in fondo stavamo seguendo ciò che era scritto su "Il concetto del continuum" di Jane Liedloff.
Ma non si trattava di un metodo, si trattava semplicemente di seguire il proprio istinto e noi che avevamo deciso di non avere nessuno intorno per tutta la prima settimana, abbiamo avuto la possibilità di farlo senza interferenze di nonni, parenti, amici, conoscenti o semplici passanti.
Certo, conoscevamo benissimo tutte le teorie sui vizi ma se già prima di avere Sveva ci parevano ridicole, dopo ci sono apparse assolutamente assurde.
Giorno dopo giorno Sveva cresceva, cambiava e io assecondavo i suoi nuovi bisogni.
Oggi Sveva ha 3 mesi e mezzo, fra poco 4. Mentre scrivo lei sta dormendo nel lettone, probabilmente non si sveglierà prima di mezzanotte, se io sarò a letto con lei non si sveglierà nemmeno ma chiederà il seno e mangerà nel dormiveglia.
Ha ancora bisogno del seno per addormentarsi ma poi dorme da sola nel letto e quando si sveglia mi chiama ma non piange, mentre aspetta che arrivi si guarda intorno tranquilla, sa che arriverò.
Mentre mangiamo sta nel passeggino che è alto abbastanza e sta vicino al tavolo, intanto si intrattiene guardando tutto ciò che facciamo e "chiacchierando" con noi.
Se siamo in giro, ora che ha un passeggino, si addormenta lì.
Interagisce con tutti, ama stare in braccio ma perchè riesce ad arrivare meglio a ciò che l'interessa (praticamente tutto) e non per ciucciare o farsi coccolare, è troppo impegnata a scoprire il mondo. Si intrattiene a lungo anche da sola con la sua giraffina Sophie o un pezzo di stoffa colorato o qualunque cosa sia abbastanza colorata mentre io faccio altro e intanto chiacchiero con lei che mi risponde sempre a modo suo o canto per farla ridere.
Sveva è una bimba sveglia e curiosa che sta raggiungendo la sua indipendenza a poco a poco, senza spinte da parte nostra. E' tranquilla, piange soltanto quando si rende conto di avere le pile scariche e vuole che la metta subito a dormire perchè ha bisogno ancora di qualche minuto per le coccole per le quali non ha "avuto tempo" durante il giorno, è il nostro momento di famiglia. Se c'è anche Mirko infatti lui si accoccola dietro di me facendo capolino alle mie spalle e mentre lei ciuccia lo guarda con gli occhi pieni di amore che ridono. Si attacca, ciuccia, si stacca e mi fa dei grandi sorrisoni, chiacchiera, mi "accarezza", riciuccia.... sono i momenti più teneri della giornata a cui non rinuncerei per nulla al mondo perchè so che finiranno anche questi quando lei sarà pronta.
Sono felice di aver seguito il mio istinto, di non essermi fatta condizionare nelle mie scelte, di non aver seguito quello che fanno gli altri soltanto perchè "così fan tutti".
Perchè sapevo che Sveva mi avrebbe fatto capire ciò di cui aveva bisogno e perchè sapevo che ascoltandola, con il cuore, non avrei sbagliato.
Non credo di essere la mamma dell'anno ma faccio del mio meglio affinchè Sveva cresca serena e trovi il suo posto nel mondo sperando di aiutarla perchè lo renda un po' migliore.
Dal momento della nascita siamo state in simbiosi totale per due mesi, giorno e notte. ci lasciavamo soltanto per pochi minuti, quando dovevo fare una doccia e c'era Mirko a casa a tenerla.
Sveva ha dormito nel letto con noi dalla prima notte, sia Mirko che io eravamo d'accordo su questo, ci sembrava la soluzione più semplice e naturale.
Durante il giorno dormiva in braccio a me se eravamo a casa o nella fascia quando avevo qualcosa da fare o quando uscivamo.
Non c'era altro modo di farla dormire, la culla la odiava, dormiva volentieri soltanto sul divano purchè sentisse la mia presenza, se lasciavo la stanza si svegliava immediatamente.
La carrozzina non l'avevamo voluta, un po' per convinzione, un po' perchè sapevo che l'avrei usata veramente poco e sarebbe stata una spesa inutile e ora so di aver fatto bene.
Stava attaccata al seno per ore, sapevo che non stava mangiando ma capivo anche che aveva bisogno di quel contatto pelle a pelle che io ho adorato anche perchè ero certa che si trattasse soltanto di una fase che sarebbe poi passata e volevo godermela tutta.
Ho mangiato per più di due mesi con lei nella fascia addormentata oppure attaccata al seno, non c'era modo di fare altrimenti.
Mirko si è occupato di noi, in tutto e per tutto, di preparare i pasti, di curare i nostri animali, di aiutarmi a tenere in ordine la casa.
Io ho fatto la mamma, a tempo pieno, 24 ore su 24, a contatto continuo. Era un'esigenza di Sveva ma anche mia.
A posteriori, dopo qualche giorno dalla nascita, ci siamo resi conto che in fondo stavamo seguendo ciò che era scritto su "Il concetto del continuum" di Jane Liedloff.
Ma non si trattava di un metodo, si trattava semplicemente di seguire il proprio istinto e noi che avevamo deciso di non avere nessuno intorno per tutta la prima settimana, abbiamo avuto la possibilità di farlo senza interferenze di nonni, parenti, amici, conoscenti o semplici passanti.
Certo, conoscevamo benissimo tutte le teorie sui vizi ma se già prima di avere Sveva ci parevano ridicole, dopo ci sono apparse assolutamente assurde.
Giorno dopo giorno Sveva cresceva, cambiava e io assecondavo i suoi nuovi bisogni.
Oggi Sveva ha 3 mesi e mezzo, fra poco 4. Mentre scrivo lei sta dormendo nel lettone, probabilmente non si sveglierà prima di mezzanotte, se io sarò a letto con lei non si sveglierà nemmeno ma chiederà il seno e mangerà nel dormiveglia.
Ha ancora bisogno del seno per addormentarsi ma poi dorme da sola nel letto e quando si sveglia mi chiama ma non piange, mentre aspetta che arrivi si guarda intorno tranquilla, sa che arriverò.
Mentre mangiamo sta nel passeggino che è alto abbastanza e sta vicino al tavolo, intanto si intrattiene guardando tutto ciò che facciamo e "chiacchierando" con noi.
Se siamo in giro, ora che ha un passeggino, si addormenta lì.
Interagisce con tutti, ama stare in braccio ma perchè riesce ad arrivare meglio a ciò che l'interessa (praticamente tutto) e non per ciucciare o farsi coccolare, è troppo impegnata a scoprire il mondo. Si intrattiene a lungo anche da sola con la sua giraffina Sophie o un pezzo di stoffa colorato o qualunque cosa sia abbastanza colorata mentre io faccio altro e intanto chiacchiero con lei che mi risponde sempre a modo suo o canto per farla ridere.
Sveva è una bimba sveglia e curiosa che sta raggiungendo la sua indipendenza a poco a poco, senza spinte da parte nostra. E' tranquilla, piange soltanto quando si rende conto di avere le pile scariche e vuole che la metta subito a dormire perchè ha bisogno ancora di qualche minuto per le coccole per le quali non ha "avuto tempo" durante il giorno, è il nostro momento di famiglia. Se c'è anche Mirko infatti lui si accoccola dietro di me facendo capolino alle mie spalle e mentre lei ciuccia lo guarda con gli occhi pieni di amore che ridono. Si attacca, ciuccia, si stacca e mi fa dei grandi sorrisoni, chiacchiera, mi "accarezza", riciuccia.... sono i momenti più teneri della giornata a cui non rinuncerei per nulla al mondo perchè so che finiranno anche questi quando lei sarà pronta.
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Perchè sapevo che Sveva mi avrebbe fatto capire ciò di cui aveva bisogno e perchè sapevo che ascoltandola, con il cuore, non avrei sbagliato.
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[CENTER][color=Red]www.mammedicorsa.blogspot.com
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[color=Purple]
[/color][CENTER]Throw away your scale. Why should a number determine how you feel about yourself on any given day? And besides, scales are appropriate for fish, not women.
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