LaMarisa wrote:Quoto Cate. Poi ovviamente io ora la penso così, tra due anni limerò il mio sentire per venire incontro alle esigenze di mia figlia. Ma di base questo è, per usare certi mezzi bisogna avere la maturità necessaria, e ad 11 anni anche no. Che non vuol dire chiuderla in casa, esistono i telefoni fissi, si vedono a scuola, insomma, mezzi adatti a tutte le età ci sono, basta non volere omologare i figli perché così fan tutti
Ma neanche renderli diversi a tutti i costi. Perchè il telefono fisso sì e l'sms no?
Perché il fisso lo controllo, visto che lo usi in casa. L'sms no, e non voglio essere un carabiniere. La fiducia in lei ce l'ho, ma non le metto in mano un mezzo che potrebbe scapparle di mano appunto, perché troppo giovane.
lenina wrote:
lella wrote:A mio parere impedire che restino al passo con gli altri nelle nuove opportunità di comunicazione è limitante davvero (con tutte le precauzioni e attenszioni necessarie per la frequentazione del "web" ovviamente) poi chiaro si vive lo stesso eh, e si torva pure la morosa....
Che è quello che voglio dire io. Il discorso "non mi interessa quel che fanno gli altri" vale fino a un certo punto. Perchè se tutti si mettono d'accordo con gli sms e tu non li hai rimani fuori fine. Agli altri adolescenti frega nulla del fatto che tu abbia regole diverse.
Non è vero. Io uscivo ad orari decenti, i miei amici idem. E se c'era l'occasione per fare più tardi non era un problema. Insomma, regole elastiche
Caterina wrote:Allora nì. Purtroppo ai tempi di mia madre se anche non ti depilavi non ci faceva caso nessuno. Anzi. Negli anni 90 eri una sfigata di prima categoria. Insomma, cercherò di essere il più al passo con i tempi possibile, anche se di carattere faccio molta molta fatica. Ma io credo che Scilla si riferisse al rapporto con le tecnologie. Se Rachele avesse 12 anni adesso e mi chiedesse di scrivere su fb perché tutta la sua classe lo fa, immagino le darei un grosso calcio nel culo.
Direi di no anche io perchè è llegale. A 13 lo farei iscrivere con il patto di poter controllare il suo account giorno per giorno e che tenesse come contatti solo compagni di classe e non sconosciuti. A 16 lascerei di più le briglie (con passaggio graduale)
“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” (Ettore Petrolini)
Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010
“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”. Carlos Gonzales. Tratto da "Besame Mucho"
lella wrote:A mio parere impedire che restino al passo con gli altri nelle nuove opportunità di comunicazione è limitante davvero (con tutte le precauzioni e attenszioni necessarie per la frequentazione del "web" ovviamente) poi chiaro si vive lo stesso eh, e si torva pure la morosa....
Che è quello che voglio dire io. Il discorso "non mi interessa quel che fanno gli altri" vale fino a un certo punto. Perchè se tutti si mettono d'accordo con gli sms e tu non li hai rimani fuori fine. Agli altri adolescenti frega nulla del fatto che tu abbia regole diverse.
Questo lo trovo tristissimo. E falso. Io non avevo il motorino, e allora chi lo aveva andava piano per stare al mio fianco o dietro visto che andavo in bicicletta. Non avevo il cellulare e mi chiamavano a casa. Ma porca vacca, evviva gli amici oh. Sarò stata fortunata.
[b]"Non ci sono estranei, qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato" (Yeats)