Genitori moderni e scuola

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candyda
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Re: Genitori moderni e scuola

Post by candyda »

MatifraSo wrote:I compiti sono diventati un problema quando le scuole hanno cominciato ad allungare l'orario. Ai miei tempi si finiva scuola alle 12.30, pranzo, un'oretta due di studio e poi c'era tutto il tempo per fare altro.
Ora il tempo scuola si è allungato per venire incontro alle esigenze delle famiglie, ma non ha modificato il modo di operare.
D'altra parte, i concetti spiegati in classe devono essere fissati in qualche modo, quindi secondo me un minimo di studio a casa è indispensabile.
Io ricordo che andavo in una scuola privata, facevamo tutti i giorni fino alle 16.00 escluso il sabato, che facevamo fino alle 12.30. Il pomeriggio era solo un doposcuola, infatti chi andava a casa aveva come compiti quello che noi avremmo poi fatto nel pomeriggio.
Ora nel pomeriggio fanno altre cose, approfondimenti, e quindi lo studio deve essere relegato al ritorno.
Infatti il problema è proprio questo: i tempi della scuola si sono obbligatoriamente allungati.
Quando Giada è stata iscritta in prima elementare io facevo part-time 4 ore, ma nella nostra zona non c'era una scuola con frequenza solo mattutina.
Mi può stare bene, perchè la maggior parte dei genitori ormai lavorano entrambi, e spesso fino a tardi. Però non mi sta proprio bene il concetto dei compiti (tanti) a casa dopo la scuola. 8 ore per un bambino sono più che sufficienti (e anche per un adulto), non dovrebbero aggiungersene altre.
Adesso c'è il concetto che più tempo passi in ufficio, più sei un figo e farai carriera (questo nella mia realtà) e si sta cercando di trasportarlo anche ai bambini: più ore passi sui libri, più sarai un figo e sarà facile la tua vita di studente! Ma quando? ma come? Ma avranno tutto il tempo di passare i pomeriggi sui libri alle superiori e università, perchè dobbiamo stra-caricarli già adesso che sono piccoli?
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candyda
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Re: RE: Re: Genitori moderni e scuola

Post by candyda »

Trilli wrote: Ecco, anche quest'aspetto è fondamentale.
Sì, bellissimo andare a scuola 20 ore o poco più a settimana, ma il tempo libero deve prevedere anche un impegno in attività stimolanti, che diano ai ragazzi la capacità di leggere la realtà grazie alle competenze acquisite a scuola.
Ma moltissimi genitori hanno come massimo orizzonte ricreativo il centro commerciale, come meta turistica Gardaland, come programma televisivo per famiglie la domenica di Barbara D'Urso, come modello di vacanza il villaggio con animazione bimbi così da toglierseli di torno.
Io capisco che si sia stanchi, che i ritmi siano intensi. E a volte anche a me andrebbe di stendermi sul divano (magari non con la D'Urso [emoji4]) invece di portare Alice nel bosco o a un museo di scienze naturali, di leggermi in santa pace l'ultimo Camilleri invece di costruire con lei il sistema solare e farne il puzzle insieme raccontandole ciò che so sui pianeti.
Ma resto basita scoprendo che la maggioranza dei miei alunni non ha neppure un libro in casa oltre a quelli di scuola, che alcuni sono stati in crociera (senza mai scendere dalla nave!) ma di Bergamo conoscono solo lo stadio e Orio Center.
Perché siamo, è triste dirlo, un Paese in cui la cultura è considerata da molti un orpello che non produce reddito, un passatempo inutile.
E ora basta, perché vi sto annoiando!
Trilli, tu non annoi affatto, anzi per me è molto interessante leggere questi post.
Ma non ci posso credere che questa sia la nostra Italia. Non ci voglio credere, che è diverso! Rimango basita.
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Re: RE: Re: RE: Re: Genitori moderni e scuola

Post by nanny »

Trilli wrote:
Bibi wrote:
Trilli wrote: Bibi, io non so dove tu viva e che tipo di scuola frequenti tua figlia.
Ma ciò che dici non rispecchia affatto quello che accade nelle nostre aule, tanto che tutti gli alunni affermano di trovarsi !molto meglio alle medie che alla scuola primaria.
Io a lezione leggo il libro coi ragazzi solo in prima, per mostrare un metodo valido, e soprattutto DOPO aver presentato l'argomento con video e mappe concettuali. Usiamo la lim anche per esercizi interattivi, e puntiamo sulle competenze e non solo sulle conoscenze. Lo scorso anno, ad esempio, hanno studiato la rivoluzione industriale realizzando a gruppi un tg Rivoluzione, con servizi, approfondimenti (sul lavoro minorile, sulla macchina a vapore) e interviste fittizie a operai tessili, minatori, inventori.
In questi giorni fanno Bergamo scienza, utilizzando le loro conoscenze e competenze per realizzare laboratori in cui loro spiegano a bambini e ragazzi di altre scuole.
Abbiamo ogni anno un progetto di istituto: quest'anno il tema sarà "Quando i migranti eravamo noi" e prevederà analisi di documenti d'archivio, interviste agli anziani, scrittura poetica, un cortometraggio e un concerto.
Abbiamo un'orchestra stabile di istituto e un coro. Sono andati persino a suonare in Ucraina lo scorso maggio.
Abbiamo un orto didattico e un laboratorio di cucina.
Lezioni con madrelingua inglese. Approfondimenti pomeridiani facoltativi di spagnolo, inglese, francese.
E quando ho parlato di queste cose sul forum ho trovato reazioni scandalizzate di mamme che trovavano inconcepibile non mandare a memoria i capoluoghi di provincia.
Perciò chi spara a zero sulla scuola media pubblica in generale, partendo da una limitata esperienza personale, e pensa di risolvere il problema con lo slogan 'Basta compiti!" mi fa balzare sulla sedia. Trasformarsi, aggiornarsi, innovarsi sono progetti a lungo termine, che richiedono tempo, impegno, fiducia da parte delle famiglie. Noi ci stiamo provando, ma ancora lottiamo con famiglie che ammirano di più il collega che fa 3 complementi ogni mattina e verifiche nozionistiche su 50 pagine di testo. Perché "finisce il programma".
Perciò questo far di tutta l'erba un fascio lo respingo al mittente con tutto il cuore.
Ah, farsi coinvolgere dal contesto significa "passare molto tempo a intrattenere rapporti di amicizia et similia con i coetanei". Per non avere ricapitolazione, ripasso, esercitazione a casa bisogna essere molto sul pezzo a scuola. Quando ci si riesce (e a volte ci vogliono anni per giungere a risultati soddisfacenti) il lavoro viene fatto a scuola quasi totalmente. Si va a casa e si ripassa.
Io per fortuna vivo una realtà simile a questa, già alle elementari ma soprattutto alle medie e adesso al liceo col grande. Abbiamo scelto proprio per questo motivo questo liceo piuttosto che l'altro di stampo diciamo più tradizionale perchè è pieno zeppo di possibilità, di percorsi formativi, di attività extrascolastiche, di progetti, la scuola è di fatto aperta fino a sera per chi vuole o ne ha bisogno ci sono i gruppi di ripasso. Certo dietro a tutto questo c'è un immenso lavoro di tutto il corpo docente e ci vogliono anche le persone giuste che hanno la voglia e lo spirito per farlo!
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