CisePunk wrote:ciota81 wrote:Inizio col dire che mi spiace non essere più entrata a leggere, ma oggi avevamo il parentame per il compleanno di Francesco
Ho letto tutto ora però
Intanto Cinzia ti abbraccio, da bimba che ha passato i primi 4 anni di vita in istituto ti capisco
E sono convinta che il mio mai sentirmi a casa in nessuna parte del mondo dipenda molto da quello
Su Francesco che dire?
So che parità perché è un ciuccione coccolone mammone
So che patiró io perché il dormire abbracciati mi piace
Mi piace io guardarlo che dorme col visino sulla retta e la manina aperta
Ma
Ma io ho la schiena a pezzi
Dormire storta non aiuta ma non posso neanche prendere antidolorifici di contino
E a luglio per forza di cose dovrà stare coi fratelli
Credo che aver regalato a lui e a me stessa un anno di coccole e momenti esclusivi sia comunque bello e sufficiente
Ma io sono esausta
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Mi sembra che tu abbia detto tutto.
Lo era anche Ruggero ciuccione coccolone mammone. In parte lo è ancora e viene continuamente a chiedermi: "mamma, mi vuoi bene?"
Li accettiamo per come sono, li aiutiamo per quello che possiamo.
Non conosco la tua storia però mi rendo conto che anche per te questo distacco di 4 anni possa aver influito e non poco nelle scelte che farai oggi.
Stai serena perché se la mamma sta bene, sta bene anche il bimbo.
Quindi prima cerca di stare bene tu.
Prenditi il tempo necessario. Fallo gradualmente o istantaneamente, ma fallo. E' il momento.
Sicuramente quando dormirà con i fratelli, tutto sarà più semplice.
Andrà tutto bene e sei tu la prima a doverci credere.
Io riparto da qui.
Perché sono fortemente convinta che la serenità della madre sia la chiave per quella del figlio.
Io non ho mai dormito con i miei genitori, e ricordo molto bene che mia madre, con un marito spesso assente, bene faceva a lasciarmi dormire in camera mia, visto che nella sua ci fumava alcune sigarette davanti alla TV prima di dormire.
Smessa quest'abitudine perniciosa (io avevo ormai 9 anni), qualche volta mi chiese se volevo dormire con lei, ma io non volli, ero troppo gelosa della mia privacy notturna, nella quale coltivavo sogni e fantasie.
Tanto amavo dormire sola che a soli 8 anni trascorrevo sei settimane sola nella mia tendina canadese accanto alla roulotte dei miei, dove potevo leggere fino a tardissimo e sfuggire al terribile russare di papà.
Mai ho avuto il minimo sentore di non essere amata da quella madre che per me ha rinunciato tanto.
E così penso di mia figlia. Anche se non dormiamo assieme il nostro legame è profondo. Capita che io dorma nel letto di sua sorella, quelle rare volte che sta poco bene e me lo chiede (1/2 notti l'anno) ma capita pure che, passata qualche ora, sia lei stessa a dirmi: mamma, torna pure di là, io sto meglio.
Ma fosse stata un altro tipo di bambina, avrei comunque cercato di portarla a una maggiore autonomia, perché ne sarebbe andato della mia serenità, diversamente.
E mi sento di dire che, se una mamma non è convinta che il figlio possa farcela a fare qualcosa -qualsiasi cosa- sarà ben difficile che lui ci riesca. La nostra paura che loro non ce la facciano gli taglia le gambe, perché loro la sentono.
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