tati wrote:Sembra non siano capaci di affrontare anche le minimi difficoltà, e secondo me questa paura di fondo di ogni cambiamento è anche colpa dei genitori effettivamente. Non diamo loro le carte giusto per saper gestire le minime cose.
Quoto. Sicuramente la nostra generazione di genitori è iperprotettiva, e le conseguenze sono innegabili. Da una parte i ragazzini non sono più abituati a cavarsela da soli in nulla (le cartelle o le borse per lo sport preparate ancora dalla mamma a 10 anni, ragazzini di 9 anni seguiti dalle madri negli spogliatoi dello sport del momento...) dall'altra sono spesso cresciuti con un'idea di onnipotenza mai contrastata (il bambino spesso figlio/nipote unico al centro di mille attenzioni di mille adulti).
Metti insieme queste due cose, e ci vuole poco ad arrivare al crollo al primo imprevisto...
Sono d'accordo e aggiungo l'eccessiva "ingerenza" nel lavoro svolto dagli educatori (insegnanti, allenatori ) spesso pronti a contestare metodi, voti, note.
tati wrote:Sembra non siano capaci di affrontare anche le minimi difficoltà, e secondo me questa paura di fondo di ogni cambiamento è anche colpa dei genitori effettivamente. Non diamo loro le carte giusto per saper gestire le minime cose.
Quoto. Sicuramente la nostra generazione di genitori è iperprotettiva, e le conseguenze sono innegabili. Da una parte i ragazzini non sono più abituati a cavarsela da soli in nulla (le cartelle o le borse per lo sport preparate ancora dalla mamma a 10 anni, ragazzini di 9 anni seguiti dalle madri negli spogliatoi dello sport del momento...) dall'altra sono spesso cresciuti con un'idea di onnipotenza mai contrastata (il bambino spesso figlio/nipote unico al centro di mille attenzioni di mille adulti).
Metti insieme queste due cose, e ci vuole poco ad arrivare al crollo al primo imprevisto...
Sono d'accordo e aggiungo l'eccessiva "ingerenza" nel lavoro svolto dagli educatori (insegnanti, allenatori ) spesso pronti a contestare metodi, voti, note.
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Giusto un paio di esempi. Competizione di karate interna alla società locale. I genitori hanno contestato le valutazioni attribuite dai maestri, con una veemenza tale da costringerli al cazziatone. Squadra di pallavolo allenata dalla mia vicina (ragazzine di 12 anni). La mamma non manda più la figlia alle partite perché una volta ha giocato solo 5 minuti [emoji33] [emoji33] [emoji33]
Tutta la mia solidarietà per quella giornata allucinante!
Sul resto... mi hai fatta riflettere. E' tutto un universo di cui non ho consapevolezza perché, anzi, mio figlio Alex ha TROPPA autostima e TROPPO POCA angoscia per le verifiche/la competizione. E a dirla tutta, pensando agli esempi sulle società sportive che avete fatto, per il basket dei ragazzi ne ho scelta una poco competitiva apposta, che punta sulla partecipazione di tutti e non sulla vittoria.
Siamo iperprotettivi? Forse. Su questo faccio mea culpa. Alex al momento è in gita con l'oratorio, non risponde al cellulare e sono nervosa. Ai nostri tempi si spariva tranquillamente per giorni e ogni tanto si chiamava dal telefono a gettoni. Eppure non vedo il nesso tra l'essere iperprotettivi e l'avere questi fenomeni di ansia nelle nuove generazioni. Chi è sempre protetto non si sente, piuttosto, impunito?