Posted: Sat Aug 23, 2008 5:08 pm
Annuncio all'universo mondo di essere in possesso del libro maledetto e di averne divorato una sessantina di pagine in tempi da centometrista pechinese, portandolo avanti insieme al "Mein kampf" di Hitler.
A caldo, posso dire soltanto che l'attacco non poteva essere migliore.
I passaggi in cui il protagonista si sofferma - senza giustificare, senza esaltare, senza respingere, senza piangere - sull'ineluttabilità dell'accaduto, consapevolizzandoci della sua effettiva gravità attraverso l'elencazione di meri dati contabili, andrebbero sottolineati con l'evidenziatore.
Ho trovato inoltre la sua visione delle cose (traducibile nel seguente modo: "è sempre accaduto e sempre accadrà") più che realistica. Basti solo pensare cosa è successo ieri in Afghanistan a decine di bambini.
E, ancora: il momento in cui il comandante del gruppo di Aue impazzisce dopo aver saputo che gli spetterà di portare a termine l'esecuzione - stabilita irrevocabilmente dall'alto - di mille ebrei per rappresaglia contro i Russi, dice di qualcosa che non avevo mai visto né letto. Forse, soltanto "Il pianista" di Polanski è andato vicino a questo qualcosa.
Fino ad ora, e poi chiudo, le confessioni omosessuali del protagonista mi fanno pensare questo: in un momento in cui la Germania intera - anzi, il Volk pangermanico - era chiamato alle armi, si tendevano forse a giustificare (soprattutto nei confronti dei migliori uomini del paese) certe debolezze. Ma è ancora troppo presto per fare congetture.
A caldo, posso dire soltanto che l'attacco non poteva essere migliore.
I passaggi in cui il protagonista si sofferma - senza giustificare, senza esaltare, senza respingere, senza piangere - sull'ineluttabilità dell'accaduto, consapevolizzandoci della sua effettiva gravità attraverso l'elencazione di meri dati contabili, andrebbero sottolineati con l'evidenziatore.
Ho trovato inoltre la sua visione delle cose (traducibile nel seguente modo: "è sempre accaduto e sempre accadrà") più che realistica. Basti solo pensare cosa è successo ieri in Afghanistan a decine di bambini.
E, ancora: il momento in cui il comandante del gruppo di Aue impazzisce dopo aver saputo che gli spetterà di portare a termine l'esecuzione - stabilita irrevocabilmente dall'alto - di mille ebrei per rappresaglia contro i Russi, dice di qualcosa che non avevo mai visto né letto. Forse, soltanto "Il pianista" di Polanski è andato vicino a questo qualcosa.
Fino ad ora, e poi chiudo, le confessioni omosessuali del protagonista mi fanno pensare questo: in un momento in cui la Germania intera - anzi, il Volk pangermanico - era chiamato alle armi, si tendevano forse a giustificare (soprattutto nei confronti dei migliori uomini del paese) certe debolezze. Ma è ancora troppo presto per fare congetture.