dieta in allattamento: sulle intolleranze
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avendo una sorella celiaca e una sorella allergica praticamente a tutto che le causa exema, sono suscettibile agli esami fatti fuori dai reparti specializzati, le intolleranze nn si diagnisticano cosi' e poi fare la dieta delle intolleranze nn serve a dimagrire, serve a stre meglio se cwe ne e' bisogno se no ci si ritiene fortunati a poter mangiare tranquillamente magari facendo diete da dietologhi e nn per intolleranze che cambiando maccinario cambiano di ora in ora, senza aver assunto nessun tipo di alimento tra un test e l'altro, secondo me sono bufale e come ti ha detto cate e' stato provato, io feci , figurati , il test del capello, una grande cazzata, cosa hanno testato tutte le mie tinte? appena ho ritirato l'esito, dalla farmacia mi feci una risata e lo buttai via, stai attenta a eliminare cose essenziali soprattutto ora che allatti!!!!
Matteo nato a 36W 3.360kg 29/04/06
Kevin nato a 39W 3.750kg 23/06/09
La felicità è dentro ognuno di noi
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- lenina
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In generale non mi pare affatto una dieta adatta all'allattamento anzi.
“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” (Ettore Petrolini)
http://franceefamiglia.com/
Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010
“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"
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Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010
“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"
- la yle
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Sarebbe più corretto parlare di “over load” o assuefazione del fisico ad un certo alimento.
Io con la “dieta delle intolleranze” mi sono sempre trovata benissimo (stessi risultati con vega test/test di Becom/overload). Non ho mai avuto bisogno di perdere peso ma curare disturbi. Ho capito che se elimino nei momenti cluo certi cibi e poi li utilizzo con parsimonia sto decisamente bene.
I cibi interessati (per me) sono i seguenti: latte e derivati (e qui potremmo aprire un ampio capitolo), al posto del pane uso i cracker di riso/soia/mais e il pane lo mangio solo a pranzo (al lavoro per intenderci) e lo evito la sera; olio di riso per cucinare e olio evo a crudo; pasta di mais/riso/farro a casa e se posso evito di mangiarla (quella “normale”) fuori casa ma se sono ospite non mi tiro indietro; carne di maiale in genere (compresi i salumi); bibite gassate (che adoro e fanno male a prescindere). Caffè ed alcoolici non ne bevo di natura ma non riesco a sostituire il fruttosio con lo zucchero.
Il mio problema principale è la disbiosi intestinale (che provoca mal di testa/raffreddori non virali ma eccesso di produzione di muco/stitichezza/foruncolosi ecc.) e in questo modo viaggio decisamente bene.
Io con la “dieta delle intolleranze” mi sono sempre trovata benissimo (stessi risultati con vega test/test di Becom/overload). Non ho mai avuto bisogno di perdere peso ma curare disturbi. Ho capito che se elimino nei momenti cluo certi cibi e poi li utilizzo con parsimonia sto decisamente bene.
I cibi interessati (per me) sono i seguenti: latte e derivati (e qui potremmo aprire un ampio capitolo), al posto del pane uso i cracker di riso/soia/mais e il pane lo mangio solo a pranzo (al lavoro per intenderci) e lo evito la sera; olio di riso per cucinare e olio evo a crudo; pasta di mais/riso/farro a casa e se posso evito di mangiarla (quella “normale”) fuori casa ma se sono ospite non mi tiro indietro; carne di maiale in genere (compresi i salumi); bibite gassate (che adoro e fanno male a prescindere). Caffè ed alcoolici non ne bevo di natura ma non riesco a sostituire il fruttosio con lo zucchero.
Il mio problema principale è la disbiosi intestinale (che provoca mal di testa/raffreddori non virali ma eccesso di produzione di muco/stitichezza/foruncolosi ecc.) e in questo modo viaggio decisamente bene.