tati wrote:Siamo in un mondo diverso, credo. Qui le prospettive future sono molto più vicine a quello che tu credo definisci “ un pessimo lavoro”.
Ti posso fare alcuni esempi, come mia cognata, che ha studiato ragioneria ed è uscita con un 90. ha fatto la commessa in un panificio per 700 euro al mese per un anno e mezzo, 6 giorni su sette.
Ha mollato, ora fa le pulizie per 3 giorni a settimana. E prende molto di più.
Ma siamo davvero in un mondo diverso, in questocontesto. Qui abbiamo opportunità che il resto dell’ italia non ha, e sono al 99% opportunità di lavori umili, si, ma che ti fanno vivere bene.
Ma questo è un altro discorso.
Sì Tati, ma tu dai per scontato che i tuoi figli vivano sempre dove vivete ora. Come diceva Lav, è possibile che desiderino spostarsi, magari vivere in una grande città, e allora si troveranno nel "mio" mondo del lavoro. Oppure è possibile che magari crescendo abbiano delle aspirazioni lavorative diverse, e rimpiangano amaramente di non aver preso il diploma. Oppure, è possibile che per loro al primo posto ci sia il lavoro e non la famiglia (non tutti abbiamo le stesse priorità) e anche in quel caso non avere neanche un diploma non sarà un vantaggio.
Ho capito benissimo il tuo punto di vista e lo rispetto, ma non è detto che i tuoi figli lo condivideranno.
Io credo che da mamma sarei felice se vedessi i miei figli felici, non se vedessi i miei figli frustrati. Se una mia ipotetica figlia fosse felice a fare la colf non avrei alcun problema, ma credo che vivrei malissimo una frase come "ma perché mi hai permesso di mollare la scuola quando avevo 15 anni?".