a che età un figlio può decidere della propria vita?

Una sezione per discutere delle problematiche legate all'adolescenza dei nostri eredi.
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Lelia
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Joined: Fri Jul 03, 2009 10:00 am

Post by Lelia »

tati wrote:Siamo in un mondo diverso, credo. Qui le prospettive future sono molto più vicine a quello che tu credo definisci “ un pessimo lavoro”.
Ti posso fare alcuni esempi, come mia cognata, che ha studiato ragioneria ed è uscita con un 90. ha fatto la commessa in un panificio per 700 euro al mese per un anno e mezzo, 6 giorni su sette.
Ha mollato, ora fa le pulizie per 3 giorni a settimana. E prende molto di più.
Ma siamo davvero in un mondo diverso, in questocontesto. Qui abbiamo opportunità che il resto dell’ italia non ha, e sono al 99% opportunità di lavori umili, si, ma che ti fanno vivere bene.
Ma questo è un altro discorso.


Sì Tati, ma tu dai per scontato che i tuoi figli vivano sempre dove vivete ora. Come diceva Lav, è possibile che desiderino spostarsi, magari vivere in una grande città, e allora si troveranno nel "mio" mondo del lavoro. Oppure è possibile che magari crescendo abbiano delle aspirazioni lavorative diverse, e rimpiangano amaramente di non aver preso il diploma. Oppure, è possibile che per loro al primo posto ci sia il lavoro e non la famiglia (non tutti abbiamo le stesse priorità) e anche in quel caso non avere neanche un diploma non sarà un vantaggio.
Ho capito benissimo il tuo punto di vista e lo rispetto, ma non è detto che i tuoi figli lo condivideranno.
Io credo che da mamma sarei felice se vedessi i miei figli felici, non se vedessi i miei figli frustrati. Se una mia ipotetica figlia fosse felice a fare la colf non avrei alcun problema, ma credo che vivrei malissimo una frase come "ma perché mi hai permesso di mollare la scuola quando avevo 15 anni?".
[color="DarkRed"][font="Comic Sans MS"][SIZE="2"]I'm selfish, impatient and a little insecure.
I make mistakes, I am out of control and at times hard to handle.
But if you can't handle me at my worst, then you sure as hell don't deserve me at my best.
- Marilyn Monroe -[/size][/font][/color]
Gwen

Post by Gwen »

Beh, penso che dipenda dal tipo di responsabilità.
Se a 14 anni mia figlia mi dicesse di non voler fare le superiori non lo accetterei, ma potrei parlare con lei di quale scuola fare, a casa mia ho dovuto faticare perchè i miei volevano impormi anche il tipo di scuola.
Se a 19, finite le superiori, mi dicesse che non vuole fare l'Università sarebbe già diverso, penso che come genitore le suggerirei un anno sabatico, di quelli per riflettere su stessi, su quello che si vuole veramente, magari all'estero se vuole, a vedere un pò cosa c'è fuori, ad imparare una lingua.
A me una possibilità del genere avrebbe aiutato.
Ma imporre l'Università proprio no, le imporrei caso mai un impegno, qualunque sia la sua scelta, un impegno in qualcosa a sua scelta, con tutto il mio sostegno, se invece iniziasse a bighellonare senza voler fare nulla della vita le darei un termine perchè non credo sia educativo mantenere un figlio che arriva a 35 anni senza voler fare nulla, quindi della serie, o ti impegni in qualcosa entro tot tempo o poi te la vedi tu e io non ti mantengo più.
Certo si tratta di situazioni estreme, ma penso che anche a 19 anni decidesse di non fare l'Università potrebbe pure starci, potrebbe poi ripensarci, come no.
Sono percorsi personali, che entro certi limiti vanno gestiti da soli, forzarli è solo peggio (come è accaduto a me, mi è stata imposta persino la Facoltà universitaria).
losbanos

Post by losbanos »

tati wrote:Lelia ma io da madre non posso non essere felice per mia figlia.
Che sia una studentessa modello, o una che non vuole frequentare la scuola ed entrare subito nel mondo del lavoro.
Io sono felice per lei, quando la vedo stare bene.
Per me è questo l’ importante.
Perché imporgli una cosa se non la fa stare bene, se non la rende felice, se il suo desiderio è un altro?
Io questo non potrei mai farlo.

Ancora una volta sono d'accordo con te. Se ai nostri figli diamo gli strumenti adatti per farsi un'idea critica delle strade che possono scegliere, poi è giusto che questa strada la scelgano loro.
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