aveva ragione margherite duras quando ha criticato il film se è questo ciò che resta nei ricordi della gente
i vampiri delle risaie nun se pò senti ahhahah
ma dopo quelli che brillano tutti è possibile jahahahahah
Rie facci sapere allora sulle tettone culone cosa dice Mo
Mo Yan
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- Rie
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Nat, alla fine ho preso proprio "grande seno fianchi larghi".
Per ora sto arrancando.
Innanzitutto farei una pernacchia all'esimio critico letterario radiofonico che mi aveva tentata accostando questo autore al realismo magico.
Direi, invece: realismo. Punto.
Quel che c'è di magico sembra realista pure quello ahaha!
Nel senso che se penso al realismo magico sudamericano, è la magia che ammanta e rende affascinante il dato realistico.
Qui invece, per la poca magia che c'è, è il dato realistico che la fa impallidire, fino a renderla superflua, disomogenea al contesto.
La cosa che somiglia di più a Mo Yan, o meglio, a questo libro di Mo Yan perché gli altri non li ho letti e non so se mai li leggerò (sempre che arrivi alla fine di questo, senza farmi tentare dai diritti enunciati da Pennac), è... "Il mulino del Po" di Bacchelli, una storia rurale che attraversa più generazioni.
E se ne immagino le atmosfere, mi viene in mente il taglio cinematografico de "L'albero degli zoccoli".
Insomma... per ora questo viaggio sperimentale a oriente non mi ha esaltata!
Persevero un altro po', vediamo se ne cavo qualcosa di buono lo stesso.
Per ora sto arrancando.
Innanzitutto farei una pernacchia all'esimio critico letterario radiofonico che mi aveva tentata accostando questo autore al realismo magico.
Direi, invece: realismo. Punto.
Quel che c'è di magico sembra realista pure quello ahaha!
Nel senso che se penso al realismo magico sudamericano, è la magia che ammanta e rende affascinante il dato realistico.
Qui invece, per la poca magia che c'è, è il dato realistico che la fa impallidire, fino a renderla superflua, disomogenea al contesto.
La cosa che somiglia di più a Mo Yan, o meglio, a questo libro di Mo Yan perché gli altri non li ho letti e non so se mai li leggerò (sempre che arrivi alla fine di questo, senza farmi tentare dai diritti enunciati da Pennac), è... "Il mulino del Po" di Bacchelli, una storia rurale che attraversa più generazioni.
E se ne immagino le atmosfere, mi viene in mente il taglio cinematografico de "L'albero degli zoccoli".
Insomma... per ora questo viaggio sperimentale a oriente non mi ha esaltata!
Persevero un altro po', vediamo se ne cavo qualcosa di buono lo stesso.
"Ci sono persone rotonde, mia cara signora, ci sono bambini a forma, diciamo, di triangolo, perché no, e ci sono... Ci sono bambini a zigzag"
(David Grossman)
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Rie wrote:Nat, alla fine ho preso proprio "grande seno fianchi larghi".
Per ora sto arrancando.
Innanzitutto farei una pernacchia all'esimio critico letterario radiofonico che mi aveva tentata accostando questo autore al realismo magico.
Direi, invece: realismo. Punto.
Quel che c'è di magico sembra realista pure quello ahaha!
Nel senso che se penso al realismo magico sudamericano, è la magia che ammanta e rende affascinante il dato realistico.
Qui invece, per la poca magia che c'è, è il dato realistico che la fa impallidire, fino a renderla superflua, disomogenea al contesto.
La cosa che somiglia di più a Mo Yan, o meglio, a questo libro di Mo Yan perché gli altri non li ho letti e non so se mai li leggerò (sempre che arrivi alla fine di questo, senza farmi tentare dai diritti enunciati da Pennac), è... "Il mulino del Po" di Bacchelli, una storia rurale che attraversa più generazioni.
E se ne immagino le atmosfere, mi viene in mente il taglio cinematografico de "L'albero degli zoccoli".
Insomma... per ora questo viaggio sperimentale a oriente non mi ha esaltata!
Persevero un altro po', vediamo se ne cavo qualcosa di buono lo stesso.
insomma giudizio critico: dù palle!! ahahaha
Beatrice 28 dicembre 2003
Giorgia 13 luglio 2010
Giorgia 13 luglio 2010