Caterina wrote:Ragazzi, girano foto, link, di tutto su fb.
Tantissime parolacce, tantissimi insulti, video...
Cate,
ma secondo te quando si ritrovano il pomeriggio in piazza o al parchetto cosa fanno?
Certo, giocano a pallone e si fanno gavettoni, ma il resto del tempo lo passano a guardare insieme video sul cellulare dell'amico che ha la connessione...
Purtroppo viviamo in società, e purtroppo non tutti i genitori condividono le nostre regole, quindi tocca cercare la via di mezzo, come dice Ale. (che poi noi nello specifico rispetto a "tutti" siamo più restrittivi e severi su molte cose...)
Anche perché si sa che "il proibito" attira sempre di più...
L'importante è secondo me riuscire a mantenere un minimo di controllo/sorveglianza,
e soprattutto riuscire a farli parlare di quello che fanno/vedono/sentono,
aiutarli a leggere il tutto con spirito critico, a formare un *proprio* spirito critico,
oltre a "smitizzare" il dispositivo/la tecnologia,
proporre proporre proporre proporre proporre mille alternative,
assicurarsi che le esperienze di vita reale siano prevalenti su quelle di vita virtuale.
Per dire, ora che ha 14 anni, sara, superata la full-immersion di social dei 12-13 anni (conseguenza sia dell'età scemina, sia della classe, sia del fatto che per due anni avevamo detto no alle sue richieste), è molto meno fissata di tanti adulti che conosco. Quest'estate è stata senza connessione 2 mesi su 3 e non ne è rimasta particolarmente infastidita.
(poi ripeto che sto parlando di ragazzini delle medie inoltrate, il mio secondo di 10 anni e mezzo usa qualche volta il PC di casa per youtube e stop)
lenina wrote:Il discorso "non mi interessa quel che fanno gli altri" vale fino a un certo punto.
Perchè se tutti si mettono d'accordo con gli sms e tu non li hai rimani fuori fine.
Agli altri adolescenti frega nulla del fatto che tu abbia regole diverse.
Quoto.
Gli "amici veri amici" vengono dopo, secondo me, non a 12 anni, quando sono loro stessi invaghiti della nuova idea di libertà che si stanno conquistando e quando -nel caso di mia figlia- erano compagni nuovi, con cui stava iniziando a conoscersi...