Alessia wrote:non lo trovo perché io faccio una colazione abbondantissima, con yogurt, avena, caffè d'orzo macchiato, pane integrale e marmellata senza zucchero, uovo... queste sono le cose che mi piace mangiare a colazione, ci sto bene fino al pranzo e mi appagano anche il palato.
è strano trovare un'italiana che fa una colazione del genere, finora non mi è mai capitato ;) anche io mangio il porridge, uova, frutta... e anche verdura se capita :D
e perché un bel pane di segale con il salmone? mio marito quelle poche volte che me lo sono sparato mi guardava così
aggiungi un uovo nel porridge, senti che bontà
di sicuro ho il sangue deutsche
[SIGPIC][/SIGPIC]I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi, e non vi appartengono benché viviate insieme. Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri. Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro, poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare. Cercherete d’imitarli, ma non potrete farli simili a voi, poiché la vita procede e non s’attarda su ieri. Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende, affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. In gioia siate tesi nelle mani dell’Arciere, poiché, come ama il volo della freccia, così l’immobilità dell’arco </ARTICLE> ([color=#222222]Kahlil Gibran)[/color]
Giacché moriremo tutti, io la pasta al sabato mattina me la faccio ECCOME! Un bombolone alla crema, anzi. Che è pure fritto. Se sono fortunata muoio di cirrosi, felice, grassa e ripiena di crema. Piena di vene varicose e burrosissima. Ma di me, si sa, diranno che sono orribilmente grassa e non curvy.
[b]"Non ci sono estranei, qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato" (Yeats)
e i becchini avranno pure da fare osservazione sui peli superflui, ne sono certa
[SIGPIC][/SIGPIC]I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi, e non vi appartengono benché viviate insieme. Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri. Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro, poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare. Cercherete d’imitarli, ma non potrete farli simili a voi, poiché la vita procede e non s’attarda su ieri. Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende, affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. In gioia siate tesi nelle mani dell’Arciere, poiché, come ama il volo della freccia, così l’immobilità dell’arco </ARTICLE> ([color=#222222]Kahlil Gibran)[/color]