Ciao Laura, allora in base a quanto affermi non è neanche una questione regionale ma a macchia di leopardo, in base alla buona volontà dei docenti e del dirigente scolastico anche la predisposizione ad interfacciarsi con associazioni ed enti locali.Laura wrote:Bibi, io non abito molto lontano da te.
Sono in una scuola di 'periferia' eppure quel documento che hai postato (una scuola) non è fantascienza!
L'anno scorso abbiamo portato avanti ben 22 progetti di italiano e matematica a classi aperte, in cui gli alunni di varie classi vengono raggruppati in fasce di livello per lavorare meglio sulle loro competenze.
Progetti con gli enti locali, aperture pomeridiane per corsi di potenziamento in inglese(trinity), musica, latino,
progetti con i ragazzi per tenere aperta la biblioteca, laboratori creativi, di scienze di riciclo e mille altri.
Io vi invito davvero a visitare le scuole e ad informarvi negli open day; ormai si può scegliere.
Sui compiti non mi troverai mai d'accordo:
io stessa se seguo un corso, anche lavorando in classe(e riuscendo da adulta a tenere a lungo l'attenzione)
ho poi bisogno a casa di riordinare le idee e riorganizzare gli appunti e il materiale.
Genitori moderni e scuola
- Bibi
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Re: Genitori moderni e scuola
"Chi non ha mai commesso un errore non ha mai tentato qualcosa di nuovo" (Albert Einstein)
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Re: Genitori moderni e scuola
Alcune osservazioni.
La prima è che ovviamente su un gruppo che si chiama "Basta compiti!" sono postate solo le esperienze negative, i casi più eclatanti.
La seconda è che, in base alla mia esperienza, spesso sono i genitori stessi a lamentarsi per i pochi compiti. Lo ha fatto persino qualche mamma della classe di mia figlia... E pensare che dopo un anno scolastico da incubo finalmente siamo giunti a una situazione più che gestibile! Già, perché per molti l'insegnante che non dà compiti o ne dà pochi è perché non ha voglia di correggerli. Quindi, riassumendo:
se non li dai sei fannullone;
se li dai e non li correggi tutti e sempre (ritirando i quaderni anche in terza media perché l'auto correzione è il male assoluto) sei inadempiente;
se li dai e dedichi una lezione intera alla correzione alla lavagna girando fra i banchi a controllare sei un perditempo che non finisce "il programma"
Insomma, poche idee ma confuse.
Terza considerazione: il "programma ministeriale", quest'entita' fantomatica che ricorre spesso nei discorsi delle famiglie. Quanti sanno che non esiste più da anni? Che le programmazioni di basano su Indicazioni Nazionali per il curricolo articolate non in contenuti ma in competenze?
Ragazze, io vedo e sento mamme entusiaste perché qualche collega in terza media dedica due mesi alla polemica classicissimo-romanticismo quando gli alunni non sono in grado neppure di ricavare informazioni da un semplice testo, ad esempio una circolare o un depliant di un'associazione sportiva o musicale. Eh già, perché il collega fanatico di Winckelmann "segue il programma"! Con il sottotesto "tu che lavori per competenze non hai voglia di riprendere in mano i libri dell'Università o magari di letteratura non sai una cippa".
È per questo che temo fortemente i movimenti del basta compiti che si fanno forti dell'esperienza finlandese: perché sotto sotto molti genitori ne vedono solo l'aspetto esteriore (poche ore dui banchi e nessun lavoro a casa) e non sanno che lì si lavora per competenze e non certo sulla memorizzazione dei capoluoghi in ordine alfabetico (ammesso che la Finlandia ne abbia!)
La prima è che ovviamente su un gruppo che si chiama "Basta compiti!" sono postate solo le esperienze negative, i casi più eclatanti.
La seconda è che, in base alla mia esperienza, spesso sono i genitori stessi a lamentarsi per i pochi compiti. Lo ha fatto persino qualche mamma della classe di mia figlia... E pensare che dopo un anno scolastico da incubo finalmente siamo giunti a una situazione più che gestibile! Già, perché per molti l'insegnante che non dà compiti o ne dà pochi è perché non ha voglia di correggerli. Quindi, riassumendo:
se non li dai sei fannullone;
se li dai e non li correggi tutti e sempre (ritirando i quaderni anche in terza media perché l'auto correzione è il male assoluto) sei inadempiente;
se li dai e dedichi una lezione intera alla correzione alla lavagna girando fra i banchi a controllare sei un perditempo che non finisce "il programma"
Insomma, poche idee ma confuse.
Terza considerazione: il "programma ministeriale", quest'entita' fantomatica che ricorre spesso nei discorsi delle famiglie. Quanti sanno che non esiste più da anni? Che le programmazioni di basano su Indicazioni Nazionali per il curricolo articolate non in contenuti ma in competenze?
Ragazze, io vedo e sento mamme entusiaste perché qualche collega in terza media dedica due mesi alla polemica classicissimo-romanticismo quando gli alunni non sono in grado neppure di ricavare informazioni da un semplice testo, ad esempio una circolare o un depliant di un'associazione sportiva o musicale. Eh già, perché il collega fanatico di Winckelmann "segue il programma"! Con il sottotesto "tu che lavori per competenze non hai voglia di riprendere in mano i libri dell'Università o magari di letteratura non sai una cippa".
È per questo che temo fortemente i movimenti del basta compiti che si fanno forti dell'esperienza finlandese: perché sotto sotto molti genitori ne vedono solo l'aspetto esteriore (poche ore dui banchi e nessun lavoro a casa) e non sanno che lì si lavora per competenze e non certo sulla memorizzazione dei capoluoghi in ordine alfabetico (ammesso che la Finlandia ne abbia!)
- MatifraSo
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- Joined: Fri Dec 15, 2006 4:59 pm
Re: Genitori moderni e scuola
Io credo che mettere sullo stesso piano elementari e medie sia un errore.
Le età sono diverse, sono diverse le competenze e soprattutto è diversissima l'autonomia degli studenti.
Se sono favorevole ai compiti per chi va a scuola solo al pomeriggio, non lo sono altrettanto per chi finisce scuola alle 16/17 tutti i giorni. Da noi il martedì c'è l'unico giorno di rientro. Compiti il martedì per il mercoledì non se ne danno. Gli altri giorni sì, anche se in ogni caso si cerca di non darli mai un giorno per il successivo.
Per quanto riguarda le quantità, purtroppo dipende troppo dalla sensibilità di ogni insegnante per poter decidere a priori se sono pochi o tanto. Fermo restando che io sarei per i compiti personalizzati. Non tutta la classe è allo stesso livello e quindi non tutti hanno lo stesso bisogno di esercizio.
Lo studio è un capitolo a parte. Ovviamente non può essere fatto in classe tutti assieme, quindi man mano che si va avanti ci sarà sempre più bisogno di dedicarvi del tempo.
Le età sono diverse, sono diverse le competenze e soprattutto è diversissima l'autonomia degli studenti.
Se sono favorevole ai compiti per chi va a scuola solo al pomeriggio, non lo sono altrettanto per chi finisce scuola alle 16/17 tutti i giorni. Da noi il martedì c'è l'unico giorno di rientro. Compiti il martedì per il mercoledì non se ne danno. Gli altri giorni sì, anche se in ogni caso si cerca di non darli mai un giorno per il successivo.
Per quanto riguarda le quantità, purtroppo dipende troppo dalla sensibilità di ogni insegnante per poter decidere a priori se sono pochi o tanto. Fermo restando che io sarei per i compiti personalizzati. Non tutta la classe è allo stesso livello e quindi non tutti hanno lo stesso bisogno di esercizio.
Lo studio è un capitolo a parte. Ovviamente non può essere fatto in classe tutti assieme, quindi man mano che si va avanti ci sarà sempre più bisogno di dedicarvi del tempo.
Sei bella quando sorridi
quell'aria che puoi fare tutto quando lo decidi
Matilde 13/07/2004
Sofia 27/11/2006
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