babbo carmelo wrote:
Il margine di trattativa c'è certamente, ma di fronte a lui siamo certamente due contro uno (o se preferisci uno contro uno, perchè quello che dice uno lo dice anche l'altro e se anche uno di noi non è d'accordo
non lo fa certamente smentendo l'altro,
ma semplicemente eventualmente prendendo tempo,
parlandone in separata sede
e trovando poi la risposta concordata.
Parto da qui e parto col dirti che non mi trovi d'accordo su questa strategia educazionale.
Ci sono principi indiscutibili che sono propri di tutta la famiglia, a casa nostra, ad esempio sono: non si dicono parolacce o bestemmie, non si impreca contro le persone, non si alzano MAI le mani, e cose del genere.
Su queste non ci siamo messi d'accordo ma è uno stile di vita che ci è simile.
Poi, può succedere, già adesso, che io e mio marito non siamo d'accordo su una questione (tipo: stasera jacopo vuol stare a cena da un amico), in quel caso ognuno esprime le sue ragioni, anche il bambino, e insieme si trova un compromesso, non vedo perché dovremmo discuterne in separata sede.
Non lo facciamo urlando, non lo facciamo scannandoci, ma è giusto che lui veda che in casa nostra la dialettica è una risorsa e non viene censurata.
motivo in più se mi trovo davanti un adolescenete, ossia un quasi adulto.
Perché non dovrei smentire mio marito e dare ragiona a mio figlio se sono d'accordo con lui? solo per apparire UNITI? magari anche se mio marito (o io) è partito per una tangente sbagliata? non è disonesto?