lui 31 agosto 2000 lei 21 dicembre 2003 noi 27 settembre 1997 Perdoniamoci le volte che non siamo stati noi quando c'erano le lotte dei tuoi sogni contro i miei. ma dimmi dove sei così ogni tanto mi oriento se non ti incontrerò ti cercherò tutto il tempo se mi sorriderai ritroverò l'entusiasmo e quel giorno non mi perderai più. non è farina del mio sacco ma di quello di franco fasano
oddio
tutto quello che hai messo -tranne le ballerine- per me è orrido
quoto emamè sulle cose leopardate e borchiate
i colori fluo
le maglie con gli inserti in rete
le spalline
i fiocchi, le balze a profusione, i pois grandi, i fiorelloni, le gonne stile gipsy, i sandali con il tacco 12 e l'allacciatura alla schiava alla vamp...
in linea di massima tutto ciò che è eccessivo, vistoso, esagerato non fa per me
Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare m entre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.