Credo sedersi a riflettere potrebbe darci una maggiore lucidità su cosa veramente ci renda felici.Trilli wrote:Sì, infatti è per questo motivo che ho rinunciato a incarichi aggiuntivi a scuola. Il tempo libero mi dà una serenità che quei pochi soldi in più non possono certo compensare!lory76 wrote:Quoto Lucia.Lucia76 wrote:Non lo so. Sono d'accordo con scilla e martina. Il problema è un altro, e tutte queste facilitazioni (apparenti) non fanno altro che farci rimbecillire (passatemi il termine): si usa meno la testa perché c'è chi ci pensa per noi, mi viene in mente parlando di me il navigatore (io senza sono persa), o i sensori di parcheggio (la mia macchina li ha e quando mi capita di usare quella vecchia faccio pericolose retromarce soprapensiero...), o la lista della spesa sul cellulare, ecc.
Facciamo troppe cose, troppe contemporaneamente, di conseguenza siamo meno concentrati in quello che facciamo. E tutto può succedere, purtroppo.
Tutto quello che è nato per aiutarci ci ha dato del tempo libero che non abbiamo investito in riposo e vita serena.
Ben vengano app e simili, ma dovremmo innanzitutto fermarci, sederci e capire dove stiamo andando.
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Senza entrare nel merito del maschilismo e delle scelte di ogni singola famiglia ecc., pensavo a quanto è reale necessità che in una famiglia si lavori in due.
Quanto veramente è necessario e quanto è frutto di ambizioni ed "egoismi" personali.
Ovviamente ci serve un tetto sopra la testa, ma quanto veramente ci serve così grande?
Per andare al lavoro tutti e due servono due automobili, e poi la baby sitter e il nido.
Io sono sempre stata una stakanovista e un'amante del lavoro, ma spesso mi ritrovo a riflettere sulle scelte fatte e mi chiedo se il posto migliore dove stare non poteva essere la casa. ( questa settimana per mia figlia se ne sono andati: euro 45 per il centro estivo, quota settimanale, euro 75 per gli scarponcini perché con il centro estivo vanno in montagna, euro 10 per gli ingredienti per la giornata di cucina al centro estivo... fate voi i conti)