i Tecnoager

Una sezione per discutere delle problematiche legate all'adolescenza dei nostri eredi.
maaga

Post by maaga »

5vm wrote:.......piccolo esempio del punto 7 che sembra positivo in sé

lo scorso anno un giorno Valentina è tornata da scuola che già si capiva che c'era qualcosa che non andava.
A metà maggio la classe avrebbe fatto una gita (forse in Sicilia???) e nell'occasione ci sarebbe stato posto, tempo permettendo, di mettersi in costume e fare un bagno.
E' tornata dicendo appunto che non mangerà più perché è "cicciona". E' inutile in questi casi dire frasi tipo: ma non è vero, ma che dici non sei cicciona ecc. ecc. sei belle sempre (elogiare, esortare....)
Se loro si sono messe in testa di esserlo è inutile argomentare, se lo si fa si parte sconfitti in partenza!
Cosa ho fatto? lo ascoltata e poi l'ho portata qui sotto casa in palestra, ho parlato con la coordinatrice e l'ho fatta andare, vedere cosa può fare, gli orari per poter frequentare senza trascurare la scuola. Insomma le ho dato la possibilità, secondo la sua convinzione del momento, di fare qualcosa per la sua "ciccia", anche se per me non era affatto cicciona!
E' una ragazza d'oro fino all'ultimo non voleva accettare, e solo per questione economica! E' tornata a sorridere di nuovo e a mangiare normalmente, e la palestra è durata un mese solo e poi non ne sentiva neanche più il bisogno, ed io non ho avuto neanche più quel pensiero economico.
Quello che ho fatto è stato ascoltare il suo bisogno in quel momento, lei si è sentita ascoltata veramente nel suo bisogno e capita, e questo ha fatto si che accettasse questa sua dimensione negativa (per lei) senza più angosce
Il brutto è che non sempre mi riesce di avere i giusti comportamenti e di accorgermi dei reali bisogni......


Complimenti.
Dovrò comprarlo allora.
Il più grande ha 6 anni ma....crescono in fretta e di loro spontanea volontà non raccontano moltissimo.
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Polly
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Post by Polly »

...guarda che l'ascolto attivo parte da subito, non si tratta di rapporti con adolescenti, gordon parla anche di bambini che è ancora più difficile.
Con Gianluca, ora che mi fai ricordare, ho avuto una esperienza positiva proprio ai suoi 6 anni (ma lì stavo proprio frequentando il corso ed ero preparatissima) aveva un grosso problema a scuola e utilizzando l'ascolto attivo lo ha tirato fuori e lo ha superato da solo, (non voleva più andare a scuola per colpa di un bambini prepotente), il problema è rimasto (il bambino non è cambiato) ma lui non lo ha avvertito più come un suo problema, ricordo benissimo quel giorno all'uscita da scuola avevo appena aperto il cofano della macchina per posre gli zaini e lui mi ha detto che voleva cambiare scuola, ci siamo seduti nel portabagagli e sono stata lì più di mezzora ad ascoltarlo e a stimolarlo nel tirar fuori il suo disagio, più lo tirava fuori più lo superava. Il suo abbraccio finale è stato il momento più grartificante che abbia mai avuto. Ho capito che lui si è sentito amato.
Paola, 5vm, per gli amici Polly

"....continuiamo così"
[RIGHT]Gianluca L.[/RIGHT]
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Il mio libro: Prima o poi Cresceranno
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maaga

Post by maaga »

Paola, più leggo di te e più ti ammiro.
COme fai con 5?
Io ne ho 3 e ti garantisco che è dura, forse perchè sono vicinissimi di età ma dare il giusto spazio ad ognuno, con le sue peculiarità, rispettando i propri desideri e stimolando là dove necessario è difficile.
Al momento, ad esempio, non riusciamo a stabilire un dialogo.
Lui urla di continuo, anche per giocare, fa rumore inteso fastidioso, è oppositivo e più io gli dico "per favore parla non urlare, non fare rumori inutili" più lui mi fissa con aria tra il serio e il sorridere, non ottenendo nulla, nè io nè lui.
Grazie, veramente.
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