Posted: Sun Sep 13, 2009 12:37 am
Ciao Vale ... se proprio sei una che sottovaluti i rischi per la tua salute, bosogna smettere per salvaguardare quella delle persone che ti sono intorno, in particolare di quelle che ami.
Da uomo non so cosa si può provare in gravidanza, ma non mi rimane difficile pensare che la spinta emotiva di non voler far del male al bambino sia già una grossa motivazione per smettere di fumare.
Io ho cominciato a fumare all'età di circa 13 anni, con qualche sigaretta e poi ancora qualche altra ... ed nel giro di qualche anno sono passato ad una media di non meno di 20 (spesso 25 o 30) al giorno. Il tutto è cominciato con la mia "passione" per la coerenza. Pensa che mio padre (ma anche altri adulti) mi dicevano sempre che fumare era molto dannoso, ma loro - mio padre in testa - fumavano normalmente e dicevano che avrebbero voluto smettere ma non ci riuscivano. A 12/13 anni non riuscivo a capire: mi dici che non bisogna fumare e tu continui a farlo, dicevo a mio padre. Così decisi (ahiiii incoscienza dell'età) a "prendere il vizio" per poi dimostrae che si poteva smettere. Capirai che a prendere il vizio ci ho messo poco ... ma a perderlo ci ho messo la bellezza di oltre 35 anni. Pensa che da allora ogni anno facevo una prova per smettere (pillole alla nicotina, cerotti, riduzione progressiva, e non so quante altre, su consiglio di un amico, che era riuscito a smettere, ho provato anche con l'ipnosi, ma dopo un paio di sedute il dottore mi disse che era inutile per me. Mi rendevo conto che mi piaceva troppo fumare ed il fatto che godevo di ottima salute (e non ero stato mai incinto ...) non mi aiutava molto a smettere. Poi mi sono reso conto che ogni volta che volevo smettere lo pubblicizzavo troppo (ai colleghi ed amici lo dicevo in anticipo per evitare che mi offrissero da fumare, per esempio). Nell'ultimo tentativo, vincente, ho deciso di fare una promessa solo con me stesso: appena finisco queste stecche di sigarette smetterò, mi riproposi (eh già perchè, per paura di rimanere senza, avevo 2 stecche di sigarette in uso, appena finiva una ed iniziavo l'altra la ricompravo per ripristinare la riserva).
Devo dire che riuscii a mantenere la promessa ... a me stesso, probabilmente la cattiva figura con gli altri riusciva a non darmi rimorsi (ho un carattere piuttosto autonomo ed indipendente), mentre non potevo non mantenere la promessa con me stesso. Fu così che ho smesso, oramai sono quasi 15 anni che non fumo più e, pur avendone ogni tanto il desiderio - il fumo altrui non mi da molto fastido, tranne la puzza negli ambienti chiusi, che contrariamente a prima, ora sento indistintamente - capisco che fumare una sola sigaretta mi rigetterebbe nel vizio. Purtroppo non sono riuscito a smettere prima che papà morisse, sarebbe stata un'ottimo esempio per far smettere anche lui.
Mi sono dilungato, come al solito mi succede quando un argomento mi sta a cuore, ma volevo darti il mio contributo alla causa salutista.
Un in bocca al lupo di cuore.
Da uomo non so cosa si può provare in gravidanza, ma non mi rimane difficile pensare che la spinta emotiva di non voler far del male al bambino sia già una grossa motivazione per smettere di fumare.
Io ho cominciato a fumare all'età di circa 13 anni, con qualche sigaretta e poi ancora qualche altra ... ed nel giro di qualche anno sono passato ad una media di non meno di 20 (spesso 25 o 30) al giorno. Il tutto è cominciato con la mia "passione" per la coerenza. Pensa che mio padre (ma anche altri adulti) mi dicevano sempre che fumare era molto dannoso, ma loro - mio padre in testa - fumavano normalmente e dicevano che avrebbero voluto smettere ma non ci riuscivano. A 12/13 anni non riuscivo a capire: mi dici che non bisogna fumare e tu continui a farlo, dicevo a mio padre. Così decisi (ahiiii incoscienza dell'età) a "prendere il vizio" per poi dimostrae che si poteva smettere. Capirai che a prendere il vizio ci ho messo poco ... ma a perderlo ci ho messo la bellezza di oltre 35 anni. Pensa che da allora ogni anno facevo una prova per smettere (pillole alla nicotina, cerotti, riduzione progressiva, e non so quante altre, su consiglio di un amico, che era riuscito a smettere, ho provato anche con l'ipnosi, ma dopo un paio di sedute il dottore mi disse che era inutile per me. Mi rendevo conto che mi piaceva troppo fumare ed il fatto che godevo di ottima salute (e non ero stato mai incinto ...) non mi aiutava molto a smettere. Poi mi sono reso conto che ogni volta che volevo smettere lo pubblicizzavo troppo (ai colleghi ed amici lo dicevo in anticipo per evitare che mi offrissero da fumare, per esempio). Nell'ultimo tentativo, vincente, ho deciso di fare una promessa solo con me stesso: appena finisco queste stecche di sigarette smetterò, mi riproposi (eh già perchè, per paura di rimanere senza, avevo 2 stecche di sigarette in uso, appena finiva una ed iniziavo l'altra la ricompravo per ripristinare la riserva).
Devo dire che riuscii a mantenere la promessa ... a me stesso, probabilmente la cattiva figura con gli altri riusciva a non darmi rimorsi (ho un carattere piuttosto autonomo ed indipendente), mentre non potevo non mantenere la promessa con me stesso. Fu così che ho smesso, oramai sono quasi 15 anni che non fumo più e, pur avendone ogni tanto il desiderio - il fumo altrui non mi da molto fastido, tranne la puzza negli ambienti chiusi, che contrariamente a prima, ora sento indistintamente - capisco che fumare una sola sigaretta mi rigetterebbe nel vizio. Purtroppo non sono riuscito a smettere prima che papà morisse, sarebbe stata un'ottimo esempio per far smettere anche lui.
Mi sono dilungato, come al solito mi succede quando un argomento mi sta a cuore, ma volevo darti il mio contributo alla causa salutista.
Un in bocca al lupo di cuore.