adozione: domanda delicata
Moderator: Azur
- Babbi
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un'alternativa si, l'ultima spiaggia no, forse ho quotato un pezzo in piu:-)
"Prendi le ali e vola via con me, non avere paura di credere, io con le mie ali volerò con te, non avrò paura di crescere" (Litfiba)
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Io sono profondamente convinta che la scelta di adottare un bambino possa nascere crescere e concretizzarsi solo per il desiderio fortissimo e insopprimibile di avere un figlio. E mi pare più che normale che questo percorso venga intrapreso, la maggior parte delle volte, quando quel desiderio per diverse ragioni non è realizzabile biologicamente.
Credo altrettanto profondamente che scegliere l'adozione comporti una genitorialità differente.
Differente perché TUO figlio non nasce con te e tu lo accogli non solo per quello che sarà con te ma anche per quello che è stato prima di te. Tuo figlio ha già una storia che tu avrai il compito di custodire e proteggere e armonizzare col suo futuro. Una storia di cui spesso il dolore ha fatto parte. Tutti i bambini adottati hanno vissuto quantomeno il trauma dell'abbandono. In tanti hanno subito violenze, maltrattamenti, abusi, e/o sono stati vittime di incuria. Alcuni di loro non hanno mai vissuto l'esperienza fondamentale dell'attaccamento con la mamma o anche un'altra figura di riferimento. Molti bambini appartengono anche a culture e mondi geograficamente e culturalmente distanti. Nel caso di adozioni nazionali c'è anche da mettere in conto il rischio giuridico, che per un periodo di tempo non definibile a priori, perché cambia da situazione a situazione, dopo che finalmente tu hai raggiunto tuo figlio e lui ha raggiunto il suo genitore, perette alla sua famiglia di origine di chiederlo indietro.
Ma le differenze finiscono qui. Spero di avere mal interpretato la definizione di Lenina di 'adozione utile'. Cosa sarebbe? Mi viene da pensare al compito sociale di trovare una famiglia a un bambino che ha poche speranze di trovarne una. Non so, per me questa non è genitorialità differente, per me questa è molto vicina alla beneficenza e alla solidarietà sociale. E non posso in alcun modo condividerla. Essere genitori è essere madre e padre, non dei benefattori, e questo anche quando il figlio non nasce dalla pancia ma dall'anima e dalle carte bollate, e l'unica molla valida in questo percorso è il desiderio di essere tali. E questo desiderio è lo stesso sia per i genitori biologici sia per quelli adottivi.
Per questo non capisco perché i due percorsi non possano essere alternativi. A maggior ragione se penso che la prima cosa che i servizi sociali si premurano di appurare all'inizio del percorso è che, in caso di infertilità, la coppia abbia elaborato il cosiddetto lutto del figlio biologico. Proprio perché per loro i due percorsi addirittura DEVONO essere alternativi, tanto è esclusivo lo spazio necessario per accogliere questo figlio.
Considerato tutto questo, no, non è una scelta per tutti, ciota.
Oltre all'amore puro e semplice, oltre al desiderio puro e semplice, alla base di qualunque genitorialità, sia biologica sia adottiva, nel caso dell'adozione è richiesto molto di più. Ed è bene esserne consapevoli. Ma quando lo si diventi è per me un modo per diventare famiglia esattamente uguale a quello biologico.
Credo altrettanto profondamente che scegliere l'adozione comporti una genitorialità differente.
Differente perché TUO figlio non nasce con te e tu lo accogli non solo per quello che sarà con te ma anche per quello che è stato prima di te. Tuo figlio ha già una storia che tu avrai il compito di custodire e proteggere e armonizzare col suo futuro. Una storia di cui spesso il dolore ha fatto parte. Tutti i bambini adottati hanno vissuto quantomeno il trauma dell'abbandono. In tanti hanno subito violenze, maltrattamenti, abusi, e/o sono stati vittime di incuria. Alcuni di loro non hanno mai vissuto l'esperienza fondamentale dell'attaccamento con la mamma o anche un'altra figura di riferimento. Molti bambini appartengono anche a culture e mondi geograficamente e culturalmente distanti. Nel caso di adozioni nazionali c'è anche da mettere in conto il rischio giuridico, che per un periodo di tempo non definibile a priori, perché cambia da situazione a situazione, dopo che finalmente tu hai raggiunto tuo figlio e lui ha raggiunto il suo genitore, perette alla sua famiglia di origine di chiederlo indietro.
Ma le differenze finiscono qui. Spero di avere mal interpretato la definizione di Lenina di 'adozione utile'. Cosa sarebbe? Mi viene da pensare al compito sociale di trovare una famiglia a un bambino che ha poche speranze di trovarne una. Non so, per me questa non è genitorialità differente, per me questa è molto vicina alla beneficenza e alla solidarietà sociale. E non posso in alcun modo condividerla. Essere genitori è essere madre e padre, non dei benefattori, e questo anche quando il figlio non nasce dalla pancia ma dall'anima e dalle carte bollate, e l'unica molla valida in questo percorso è il desiderio di essere tali. E questo desiderio è lo stesso sia per i genitori biologici sia per quelli adottivi.
Per questo non capisco perché i due percorsi non possano essere alternativi. A maggior ragione se penso che la prima cosa che i servizi sociali si premurano di appurare all'inizio del percorso è che, in caso di infertilità, la coppia abbia elaborato il cosiddetto lutto del figlio biologico. Proprio perché per loro i due percorsi addirittura DEVONO essere alternativi, tanto è esclusivo lo spazio necessario per accogliere questo figlio.
Considerato tutto questo, no, non è una scelta per tutti, ciota.
Oltre all'amore puro e semplice, oltre al desiderio puro e semplice, alla base di qualunque genitorialità, sia biologica sia adottiva, nel caso dell'adozione è richiesto molto di più. Ed è bene esserne consapevoli. Ma quando lo si diventi è per me un modo per diventare famiglia esattamente uguale a quello biologico.




- laste
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per esperienze molto vicine quoto pinnagialla, la Tonna saggia
anche se si è propensi e ben disposti all'adozione nel caso non arrivino figli naturali, credo che sia "normale" provare prima la strada medica, nella maggior parte dei casi
strada che, nonostante quello che pensi la maggior parte delle persone, non +è affatto certa e dal risultato garantito, nè priva di dolorose fisico e psicologico
anche se si è propensi e ben disposti all'adozione nel caso non arrivino figli naturali, credo che sia "normale" provare prima la strada medica, nella maggior parte dei casi
strada che, nonostante quello che pensi la maggior parte delle persone, non +è affatto certa e dal risultato garantito, nè priva di dolorose fisico e psicologico
Ruggero 8 maggio 2004,Dario 14 maggio 2007,[color=magenta]Irene 17 dicembre 2010[/color]
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Quando sei nato non puoi piu' nasconderti
e quando sei genitore ancora meno
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