amoremio wrote:Mi ha detto che non vuole tenere il bimbo! probabilmente perchè ha paura e lo vede come un impedimento per i suoi progetti di vita.
Ma i suoi progetti di vita, non sono i vostri progetti di vita?
Quando ho letto il tuo primo post, senza conoscere alcuna informazione, ho pensato ad una coppia tanto tanto giovane.
Più avanti dici che non è così e che apparentemente non sussiste alcun problema nel mantenimento di un bambino.
Sto per entrare nella 30° settimana di gravidanza...una gravidanza non cercata. Una gravidanza assolutamente inaspettata. Una gravidanza per nulla sognata in questo momento della nostra vita...personale e come coppia.
Eppure ci amiamo come due 15enni. Siamo complici, siamo rispettosi e tolleranti nei riguardi l'uno dell'altra. Siamo anche ragionevoli.
Figurati che io per anni ho creduto di essere sterile...o almeno, ho creduto che avrei avuto tante difficoltà, un giorno, quando avessi deciso di avere un bimbo. Perchè lo avrei voluto e lo avrei cercato, in un futuro non ben definito.
Eppure siamo stati sempre attenti.
In cuor mio (inconsciamente), sono convinta del fatto che se una coppia si prende la responsabilità di avere rapporti non protetti, è tacitamente consapevole di ciò che
potrebbe accadere, con tutte le conseguenze del caso.
Ad oggi, sentire questa sorcetta che si muove nella mia pancia è senza dubbio la sensazione più bella ed intensa che potessi mai provare. E' diventata la nostra ragione di vita. Tornare indietro, o immaginare di doversi adattare ad una vita senza, non è pensabile. Perchè sarebbe tutto troppo vuoto.
Sette mesi fa non credevo che oggi l'avrei pensata così.
Quelle due lineette rosse sul test sono arrivate come una doccia gelata gelata gelata...era il 26 dicembre...tra freddo, terrore ed agitazione tremavo come una foglia.
Non ero io, non era la mia vita quella...non poteva essere vero.
Poi la mente corre a tante cose...tante emozioni, anche negative, ti pervadono...il destino, pensi.
Doveva essere così...provi a consolarti.
Io ero ancora sul water, lui sul bidet accanto a me...la prima e l'unica cosa alla quale sono riuscita a pensare è stata...non si può fare, per quest'anno avevo tanti progetti per la danza (è un'attività che mi piace praticare) e così non potrò portarli a termine.
Mi sono vergognata di me stessa per settimane.
Lui se non altro è stato più coraggioso di me, e ciò che stava pensando è riuscito almeno a dirlo...capirai, e mò chi lo dice ad Elena! (la moglie...fra un mese ci sarà l'udienza di separazione).
Un mese dopo avevo le visite con il medico del lavoro per la società presso la quale lavoro, e solo il pensiero di doverlo render noto mi faceva venire le vertigini.
Quella sera, dentro di me, credevo di aver già deciso.
Lui continuava a ripetermi che avrebbe accettato qualsiasi decisione io avessi preso. Non credo se la sentisse di accollarsi la responsabilità per una decisione tanto grande.
Stavamo insieme da 7 mesi, 6 mesi prima avevo perso mio padre e mi sentivo...vuota.
Avevo da poco ristabilito l'ordine delle cose pratiche, e non è stato per niente facile. Avevo appena ricreato, con tanta fatica, un mio equilibrio di vita senza la persona per me più importante. Avevo inoltre stabilito nuovi ritmi all'interno della famiglia, perchè mi sono ritrovata a coprire anche i suoi ruoli.
E tutto sommato ero fiera di me stessa, per come ero riuscita a gestire tante cose nonostante quel dolore sordo, ma sempre presente.
E' stato un evento grande.
Adesso improvvisamente era cambiato tutto di nuovo, tutto sarebbe stato per l'ennesima volta stravolto.
Io, che ho sempre cresciuto cani e gatti...io che sognavo un giorno di vivere in compagnia di tanti bei gattoni ;) io, che volevo giocare a fare la *danzatrice professionista* e la lavoratrice indipendente.
Io, che non sapevo neanche la differenza tra un body ed una tutina (ehm....e forse non la sapevo neanche fino ad oggi, ahahaha!)...un figlio?? Noooooo, non si poteva fare.
Quella sera ho dormito a casa sua (perchè tutt'ora, noi viviamo in case separate) e l'indomani mattina per lui era già cambiato tutto. Era bastata una notte. Lui già si era abituato all'idea, già si vedeva padre e già lo voleva.
Io no.
Ha voluto che lo dicessi a mia madre quella mattina stessa....poi tutti e tre insieme siamo andati a pranzo fuori e poi un giro al supermercato...ricordo di essermi isolata, ed in mezzo alla corsia, ho finalmente pianto.
La mia indecisione è andata avanti per giorni e credo di avergli fatto molto male.
Un pomeriggio ero al lavoro, ma tra me e lui per telefono ci fu un'accesa discussione...io avevo tante paure, dubbi...in particolar modo, pensavo di non potercela fare economicamente.
Lui stanco di ascoltare le mie lagne mi assecondò e rimase molto freddo...io di tutta risposta mi indispettii ancora di più, e quel pomeriggio ero davvero decisa ad andare fino in fondo e prenotare un aborto.
Si fece negare poi per tutto il resto della giornata e andò a chiacchierare con mia mamma.
Gli chiesi almeno di vedersi per parlare, quella sera, e lui era deciso a lasciarmi.
Faccia a faccia abbiamo poi avuto modo di parlare e spiegarci meglio, ci siamo riappacificati, e lì ho definitivamente deciso di portare avanti la gravidanza.
L'ho cmq vissuta come una scelta un pò forzata...più che altro perchè l'idea dell'aborto non mi piaceva per niente ed in realtà non so se avessi mai avuto coraggio di andare fino in fondo...mi dicevo...prenditi le tue responsabilità...ora c'è e lo tieni.
Mi vedevo circondata da tante amiche che da anni provavano ad avere figli senza riuscirci...dopo terapie, cure ormonali, interventi chirurgici...pensavo a quanto fosse stato buffo tutto questo...io che resto incinta 6 mesi dopo la morte di papà...e l'idea che potesse esser stata la sua mano, o cmq un grande miracolo, ha iniziato a sfiorarmi e coccolarmi.
La prima vera ecografia c'è stata ad 11 settimane, si chiama translucenza nucale...ero di sole 11 settimane eppure il nostro fagioletto era già pienamente munito e completo di ogni accessorio :))
Fu un'ecografia lunga e dettagliata, e vedere le sue manine agitarsi a quel modo, muoversi in avanti come se stesse facendo tanti palleggi...fece scattare dentro di me qualcosa.
Tenerezza.
Una tenerezza infinita che solo una mamma forse può provare.
Mi dicevo che avevo 9 mesi davanti a me per abituarmi all'idea di tante cose...e così effettivamente è stato.
Se tra voi c'è fiducia, parlale. Affronta l'argomento.
Non esiste che lei ti tenga fuori da certe questioni.
Se pensi possa servire falle leggere questo mio scritto.
Le paure ci sono. Non è stata la sola. Ma si può fare.
Per quanto inaspettato sia, l'arrivo di un bambino all'interno di una coppia resta pur sempre la rappresentazione massima dell'amore.
Sarà un'estensione di voi, per tutta l'eternità.
Non lasciare che la paura la accechi...potrebbe vivere l'esperienza più bella della sua vita ma non saperlo mai....
E' molto meglio vivere decidendo di varcare i propri confini, che decidere di vivere la vita tracciandoli.
Dopo, potrà tornare a fare le stesse identiche cose...perchè lei avrà te e tu avrai lei.
Anzi, sarete in tre, e sarà ancora più magico.