lenina wrote:manu wrote:Ad esempio io gli ho suggerito di tirare pugni a un cuscino.
Il padre mi ha ripreso dicendo che la rabbia non si sfoga con la violenza.
Io ci sto riflettendo. Un po' ha ragione, ma se si impara invece a sfogarla con una "violenza buona" credo non possa essere male. L'imporgli di calmarsi immediatamente, cosa che spesso mi capita di intimargli, mi rendo conto essere una forma di repressione non buona
è molto importante scaricare violenza.
In fondo quanti adulti lo fanno usando pungiboll o facendo sport di lotta? c'è qualcosa di male?
Infatti voglio ragionarci con lui in maniera approfondita perché arriviamo da due mondi opposti sull'argomento.
A casa mia esisteva la violenza fisica, la classica sculacciata, se eri fortunata :), e via andare, almeno così avevi un motivo per piangere.
A casa sua c'era la ... Manco so dirlo. Comunque quella cosa per cui si deve essere sempre pacati e morigerati. Sempre e comunque. E non è meglio. Perché poi la rabbia ti esplode in corpo quando meno te la aspetti e con radici troppo lontane per essere riconosciuta.
Ammetto che il mio intimargli di calmarsi è legato a volte a un mio bisogno di non perdere il controllo di fronte al suo disequilibrio.
La bottiglietta nel nostro caso credo potrebbe servire in alcuni casi. Cioè, i casi in cui va in loop e ammette da solo di non riuscire a rilassarsi.
Forse la possibilità di concentrarsi su una cosa in movimento lento e leggero potrebbe permettergli quella distensione di nervi necessaria a recuperare lucidità
Non so. Ci rifletto ancora un po'