Ragazzi di oggi, uomini migliori domani?

Una sezione per discutere delle problematiche legate all'adolescenza dei nostri eredi.
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nove
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Re: Ragazzi di oggi, uomini migliori domani?

Post by nove »

Pongo una domanda.

Voi ritenete che una persona che non ha vissuto in un contesto dove non esiste violenza di nessun tipo, o comunque dove non si contempli l'uso di un'arma contro un' altro essere umano, possa arrivare in autonomia a considerare legittimo accoltellare o sparare?

Io son portata a pensare che chi agisce in questo modo abbia comunque recepito un messaggio in cui si giustifica l'uso delle armi e della violenza.
Conosco dei ragazzi che venivano con me alle scuole medie che portavano il coltello in tasca per farsi grandi. Poi magari non l'hanno mai usato,non voglio generalizzare.
Ma mi viene duro credere che una persona che commette omicidi così efferati abbia solo dei problemi di gestione della rabbia. Secondo me dietro c'è anche una considerazione della accettabilità di un certo tipo di violenza, per così dire giustificabile.
Un po' come la legittima difesa contro i ladri, il tenere la pistola perché non si sa mai, "se ti trattano male tu picchia", "il tuo difendilo sempre anche se hai torto", come insegnava mia suocera...
Io credo che anche questa mentalità da similmafioso, da "duro", abbia una sua responsabilità nel modo di vedere la vita.

In Italia il delitto d'onore è stato abolito nel 1981. Secondo me non ce ne siamo ancora liberati,a livello di sovrastruttura ideologica.
Novella

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bea
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Re: Ragazzi di oggi, uomini migliori domani?

Post by bea »

Nell'81?
Pazzesco.
"L'ozio, che è il padre dei miei sogni/ guarda i miei vizi con i suoi occhi leggeri"

"La beauté est le dernier rempart contre ce monde où les hommes ne savent plus etre légers sans etre futiles"

Anna e Tancredi, 8/11/2008
Giulia, 15/04/2011
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Tropical
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Re: R: Ragazzi di oggi, uomini migliori domani?

Post by Tropical »

nove wrote:Pongo una domanda.

Voi ritenete che una persona che non ha vissuto in un contesto dove non esiste violenza di nessun tipo, o comunque dove non si contempli l'uso di un'arma contro un' altro essere umano, possa arrivare in autonomia a considerare legittimo accoltellare o sparare?

Io son portata a pensare che chi agisce in questo modo abbia comunque recepito un messaggio in cui si giustifica l'uso delle armi e della violenza.
Conosco dei ragazzi che venivano con me alle scuole medie che portavano il coltello in tasca per farsi grandi. Poi magari non l'hanno mai usato,non voglio generalizzare.
Ma mi viene duro credere che una persona che commette omicidi così efferati abbia solo dei problemi di gestione della rabbia. Secondo me dietro c'è anche una considerazione della accettabilità di un certo tipo di violenza, per così dire giustificabile.
Un po' come la legittima difesa contro i ladri, il tenere la pistola perché non si sa mai, "se ti trattano male tu picchia", "il tuo difendilo sempre anche se hai torto", come insegnava mia suocera...
Io credo che anche questa mentalità da similmafioso, da "duro", abbia una sua responsabilità nel modo di vedere la vita.

In Italia il delitto d'onore è stato abolito nel 1981. Secondo me non ce ne siamo ancora liberati,a livello di sovrastruttura ideologica.


Credo che ci siano altre molle che scattano. A me viene in mente Pietro Maso. Ha ucciso i genitori per avere l'eredità. Eppure viveva in una buona famiglia e li ha massacrati.
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