CisePunk wrote:Innanzitutto solidarietà per la terribile giornata.
Io sono d'accordo con l'ultimo intervento di Trilli: troppe aspettative, troppo carico di lavoro e pretese.
Poi c'è anche il mondo dei videogiochi che, secondo me, porta a distaccarsi dalla realtà e a pretendere di vincere sempre. Facile nel videogioco riuscire a superare il livello e andare avanti. Meno facile nella realtà. Allora rifugiamoci nel mondo virtuale visto che è migliore invece di confrontarci con gli altri.
Io, purtroppo, ho avuto problemi con Ruggero lo scorso anno (e non solo in realtà, ma lo scorso anno ha sofferto a lungo di attacchi di panico).
Arrivavano all'improvviso e apparentemente senza alcun motivo.
Siamo andati da una psicologa comportamentalista, che ci ha inviati da un neuropsichiatra, che ci ha mandati da un genetista e così abbiamo saputo che il bambino ha, forse, un problema genetico, che stiamo ancora indagando.
Non ero d'accordo all'uso di psicofarmaci e, per quanto non ci creda, abbiamo optato per i fiori di bach. Servono o non servono non lo so. Sicuramente c'è un effetto palliativo che dà sicurezza al bambino e lo aiuta ad affrontare meglio le situazioni.
Il problema nasce quando è con il mio ex marito: lui purtroppo pretende e non riesce a mettersi a livello del bambino e capire le sue incostanze, le sue preoccupazioni, il suo non volersi mettere in gioco mai. Si arrabbia, urla e basta. Purtroppo questo non aiuta.
Non posso cambiare la testa al mio ex marito: provo a parlargli, a fargli capire che deve approcciarsi di più ai bambini, ma niente. Lui non vuole capire.
Spero che questi genitori stiano affrontando in maniera responsabile i problemi dei loro figli e mi auguro che non siano problemi che partano da loro.
Mi dispiace molto per la tua vicenda personale. E complimenti per la determinazione con cui la affronti.
Sui genitori in questione ho forti dubbi.
Gli attacchi di panico, finora, sono avvenuti sempre in concomitanza con verifiche/interrogazioni o dopo una prestazione non all'altezza delle aspettative.
La reazione di una delle madri: dovete gratificarla di più, perché lei studia tanto!
Ma un NOVE non è abbastanza gratificante? Non lo è per la figlia o piuttosto non lo è per la mamma?
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