Pandina wrote:vavi wrote:Pero' non lo so Luisa, detto fuori dai denti, vorrei capire quanto il fatto che Alice sia un pochino diversa in termini di sensibilita' sia un problema per te...
Diventa un problema per me quando la vedo soffrire. Quando vedo che questa sua sensibilità le crea spesso momenti di crisi e sofferenza. Capisci?
una bambina sensibile ma che passa cmq la maggior parte del suo tempo contenta, a me va bene.
Ma Alice è sempre triste o arrabbiata o spaventata o in crisi. I sorrisi sono rari, si possono contare su una mano sola in un giorno. E durano pure poco.
Questa sensibilità diventa un problema per me quando la vita di tutta la famiglia viene impostata sulle sue esigenze per non dover sopportare crisi pianti e capricci. Diventa un problema quando vedo Chiara, che è una bambina solare, serena, sorridente e di compagnia, diventare nervosa e irascibile a furia di sentire frignare, urlare, eccetera.
A me sembra un po' di rileggermi un anno fa.
Matteo è stato un bambino sensibilissimo (lo è ancora ma ha imparato a gestire meglio le sue emozioni), incapace di difendersi, timido all'inverosimile, voleva stare solo con gli adulti, non sopportava i bambini, soprattutto i maschi, nonostante frequentasse le comunità scolastiche da quando aveva 14 mesi.
Io ho sofferto moltissimo (perchè spesso è più un nostro problema che loro). Ma non ho fatto niente. Ho rispettato le sue paure, i suoi tempi, non l'ho mai forzato, ho ingoiato rospi quando lo picchiavano e lui non alzava nememno un braccio per difendersi. Sono stata male davvero.
Però ora è cambiato. E' sempre, credo, un po' più sensibile della media. E' un bambino che prima di parlare ti guarda in viso per capire che aria tira, è un bambino che se vede una tua espressione diversa da quella che vorrebbe si preoccupa da morire (perchè mamma non ridi?), è un bambino che a tratti vorrei rimettermi nella pancia (come ieri quando voleva andare dalla sua compagna Cecilia a chiedere di poter andare a casa sua perchè lei invita sempre le sue amiche...non ce l'ho fatto andare, per paura di un "no"). Ma è cambiato. E' più intraprendente, più sicuro.
E son certa cambierà anche Alice.